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Svizzera: Ue,ok legge immigrazione,ma garanzie a frontalieri

Consiglio chiude a nuovi bilaterali senza accordo quadro

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 28 FEB - Il rapporto tra Ue e Svizzera resta quella tra "partner economici fondamentali", ma improntato ad una certa freddezza, stando al testo delle Conclusioni del Consiglio sulle relazioni della Ue con la Confederazione elvetica. Sulla principale questione in ballo, le conseguenze del referendum del 9 febbraio 2014 che chiedere di imporre quote alla libera circolazione dei lavoratori, il Consiglio ribadisce di ritenere "indivisibili" le quattro libertà fondamentali della Ue, tra cui la libera circolazione dei lavoratori. E concede che la legge che il 16 dicembre scorso ha trasposto l'esito del referendum "può essere attuata in modo compatibile con i diritti dei cittadini dell'Ue" ma solo "se nel necessario decreto di attuazione si chiariranno le questioni in sospeso, quali il diritto all'informazione relativo ai posti vacanti e la procedura di adozione di ulteriori misure, in particolare al fine di garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori frontalieri". In altre parole la Ue vigilerà che i decreti attuativi non comportino discriminazioni ad esempio nella possibilità di iscrizione agli uffici di collocamento. Inoltre, pur prendendo atto "con favore" della piena conferma della partecipazione svizzera ai programmi per la ricerca (Horizon 2020) e Erasmus, il Consiglio di fatto avverte che "il presupposto" per "l'approccio settoriale", ovvero fatto di accordi bilaterali su specifici argomenti, resta "l'istituzione di un quadro istituzionale comune per gli accordi attuali e futuri attraverso il quale la Svizzera partecipa al mercato unico dell'Ue". In altri termini, insiste perché la Svizzera - che il 27 luglio scorso ha formalmente ritirato la richiesta di adesione alla Ue - riconosca la giurisdizione della Corte di giustizia europea. (ANSA).

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