(ANSA) - BRUXELLES, 21 OTT - Cuba vede più vicina la firma
dell'accordo che sta negoziando con l'Unione europea che la fine
dell'embargo americano sull'isola. "Credo di sì, che siamo più
vicini a concludere con l'Ue, che a veder levato l'embargo, che
dipende dal Congresso americano", ha detto oggi l'ambasciatore
cubano in Belgio, Norma Goicochea, precisando che "i negoziati
con Bruxelles sono sulla buona strada".
"C'è la volontà politica di entrambe le parti di avanzare e
concluderli in un futuro vicino", ha aggiunto. Il prossimo round
di trattative, il sesto, si terrà a Bruxelles il 1 e 2 dicembre.
Fino ad oggi sono stati compiuti progressi, ha sottolineato
Goicochea, precisando che il capitolo sul commercio è "quasi
completato", e quello sulla cooperazione è "molto avanzato". Sul
terzo capitolo, quello sul dialogo politico, "abbiamo cominciato
a capire dove sono le nostre differenze", ha spiegato infine la
rappresentante diplomatica.
Malgrado il disgelo tra Cuba e Usa, però, l'embargo c'è
ancora, per cui L'Avana presenterà martedì prossimo alle Nazioni
Uniti la risoluzione sulla necessità di porre fine al blocco
economico, commerciale e finanziario imposto da Washington
all'isola. Sarà la 24/a volta consecutiva che Cuba sottoponga
alla considerazione dell'Assemblea generale Onu questa
risoluzione. Ma quest'anno il voto degli Usa potrebbe essere
diverso. "Il presidente Barack Obama ha detto pubblicamente che
lui è a favore di rimuovere l'embargo, potrebbe succedere
pertanto che questa volta ci sia un voto di astensione",
ipotizza l'ambasciatore di Cuba a Bruxelles, Norma Goicochea.
Ma, avverte subito dopo, "ciò che gli Stati Uniti voteranno
martedì solo Obama lo sa, io non ho la sfera di cristallo". La
sola cosa certa è che finche' ci sarà il blocco sull'isola, Cuba
continuerà a presentare la risoluzione all'Onu. "Se gli Stati
Uniti levano l'embargo, smetteremo di presentarla - aggiunge la
rappresentante diplomatica in Belgio - ma se l'embargo non è
rimosso, non viene restituito all'Avana il territorio occupato
dalla base militare di Guantanamo e non c'è una normalizzazione
delle relazioni, continueremo a presentarla". La prima volta che
se ne è dibattuto all'Onu, nel 1992, solo 59 paesi appoggiarono
Cuba, mentre l'anno scorso - ricorda Goicochea - sono stati 188
(dei 193 membri dell'Onu), due hanno votato contro (Stati Uniti
e Israele) e tre si sono astenuti. L'embargo, vigente da decenni
e la cui revoca dipende dal Congresso Usa, "si mantiene intatto
- denuncia l'ambasciatore - recando un danno al paese, alla
popolazione e alla economia cubana", stimato dai cubani in
833,755 miliardi di dollari.(ANSA)
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Cuba, più vicino accordo con Ue che la fine dell'embargo
Ambasciatore dell'Avana in Belgio,presenteremo risoluzione a Onu