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Pe chiede stretta su export strumenti cyber-sorveglianza

Mosca (Pd), perché la tecnologia non sia usata da dittatori

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 23 NOV - Prevenire la possibilità che regimi autoritari possano spiare i loro cittadini: è con questo obiettivo che il Parlamento europeo ha dato il primo via libera in commissione commercio a una stretta sull'export di sistemi per la sorveglianza cibernetica. Beni e tecnologie progettati per uso civile ma utilizzabili anche come armi sono già sotto un regime di controllo, sancito da un regolamento del 2009. Il testo aggiunge strumenti per intercettare cellulari, hackerare pc, clonare password o identificare utenti di internet. Nella sessione plenaria di dicembre l'Eurocamera dovrà confermare il mandato per avviare i colloqui con il Consiglio, che ancora non ha assunto una posizione a riguardo.

Soddisfatta l'eurodeputata del Pd Alessia Mosca per il ruolo di stimolo arrivato dal gruppo dei socialisti e democratici ai lavori parlamentari. "La nostra politica commerciale - spiega - è prima di tutto veicolo dei valori europei ed è nostro dovere prendere tutte le precauzioni perché una tecnologia 'made in Europe' non venga usata da dittatori per controllare e localizzare giornalisti o difensori dei diritti umani entrati nel proprio Paese".(ANSA).

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