(ANSA) - BRUXELLES, 19 DIC - Niente accordo di libero scambio
entro fine anno tra Ue e Giappone. A bloccare, i nodi del
settore auto e l'agroalimentare. Sono terminati con un nulla di
fatto i negoziati a Tokyo la cui ambizione era invece arrivare a
chiudere. Ora la speranza da parte di Bruxelles è riuscire a
trovare un'intesa a inizio 2017, se Tokyo si muoverà dalle sue
posizioni di chiusura inattese che hanno sorpreso gli europei.
"Non ci siamo ancora, ci sono alcune questioni dove i
compromessi sono più difficili di quanto entrambi avessimo
pensato, pensiamo ora che sia necessario ulteriore lavoro", ha
dichiarato il caponegoziatore Ue Mauro Petriccione al termine
delle due settimane di negoziato intensivo a Tokyo. L'obiettivo
resta raggiungere un "buon accordo" ma, ha avvertito, "se questo
non soddisfa i nostri rispettivi interessi di esportazione, non
può funzionare in alcun modo". Per questo "dobbiamo continuare a
lavorare nelle prossime settimane per avvicinare" le posizioni
in modo da raggiungere "un accordo di principio con il giusto
equilibrio, il prima possibile all'inizio del prossimo anno".
Diverse le questioni aperte su cui non è ancora stata trovata
un'intesa tra Tokyo e Bruxelles, ma "principalmente", hanno
spiegato fonti della Commissione, si tratta del settore auto e
quello agroalimentare. "L'interesse strategico per il Giappone è
la completa liberalizzazione" ma "per noi non è assolutamente
questione di sacrificare il settore dell'automotive a qualunque
prezzo", per questo "abbiamo chiesto cosa potevamo avere in
cambio per giustificarla", riferiscono le fonti. La Commissione
ha posto diverse condizioni, tra cui un periodo di transizione,
una clausola di salvaguardia a tutela del mercato e dei
costruttori europei, e l'adeguamento degli standard in modo da
consentire l'accesso al mercato giapponese anche ai costruttori
europei. Per l'Europa un altro dei settori chiave è quello
agroalimentare, in quanto il mercato giapponese è
particolarmente interessante per le sue caratteristiche. A sua
volta, però, è un settore "molto delicato" anche per i
giapponesi, in particolare sul fronte dei prodotti
lattiero-caseari, la carne bovina, i cereali e le indicazioni di
origine. "Possiamo farcela ma si sta dimostrando molto più
difficile del previsto", hanno ammesso le fonti della
Commissione, spiegando di essersi "confrontati con un livello di
reticenza più elevata di quanto ci aspettassimo, pensavamo di
conoscere i giapponesi e invece è stato abbastanza sorprendente
per noi". Bruxelles non intende comunque fissare date limite per
chiudere l'intesa. "Non siamo mai schiavi delle scadenze", hanno
affermato le fonti, evitando di fare previsioni e rinviando la
palla nel campo del Giappone: "Bisogna fare la domanda a Tokyo".
Altra questione aperta, i servizi e gli appalti pubblici:
secondo le fonti "abbiamo visioni molto simili", ma bisogna
colmare il divario in base a cui "le imprese giapponesi hanno un
accesso molto più ampio al mercato Ue che il contrario".(ANSA).
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Ue-Giappone: niente accordo commerciale, si riprova in 2017
Nodi aperti settore auto e agroalimentare. Tokyo non pronta