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Ue-Cina: allarme imprese,calo investimenti,manca reciprocità

-9% delle europee su 2014, ma balzo delle cinesi in Europa, +44%

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 23 GIU - Le imprese europee stanno smettendo di investire in Cina mentre continuano a crescere gli investimenti dei cinesi in Europa, in un preoccupante contesto di rallentamento dell'economia del gigante asiatico. Sono infatti ancora calati a 9,3 mld, pari a un calo del 9% nel 2015 rispetto al 2014, gli investimenti delle aziende Ue in Cina, mentre sono schizzati a 20mld, con una crescita del 44% in un anno, quelli delle aziende cinesi nell'Ue. Sono i dati che emergono dal rapporto delle Camere di commercio europee in Cina (Euccc), dove il 41% delle imprese europee intervistate intende rivalutare o ridurre le operazioni nel Paese, il 31% sono pessimiste sulla redditività e il 15% sono preoccupate per la crescita. Nonostante tutto la Cina resta un mercato d'espansione interessante per il 47% delle imprese, sebbene solo tre anni fa a pensarla così fossero l'86%.

"Le società europee stanno diventando sempre più preoccupate per l'economia cinese e il ritmo lento dell'agenda delle riforme", ha dichiarato il segretario generale dell'Euccc Adam Dunnet, "tuttavia il 55% degli intervistati ha affermato che investirebbero lo stesso di più se la Cina assicurasse un ulteriore accesso al mercato". In un momento in cui "gli investimenti cinesi nell'Ue sono più del doppio degli investimenti dell'Ue in Cina, non è una sorpresa né irragionevole che le imprese Ue chiedano di avere gli stessi diritti di opportunità di investire in Cina di quelli dati alle imprese cinesi in Europa", ha sottolineato Dunnet. Per questo, conclude il rapporto dell'Euccc, "l'economia cinese sta facendo fronte a venti contrari più forti e ha bisogno di attirare maggiori investimenti ad alto valore aggiunto da parte delle imprese europee", quindi "riforme di mercato sostanziali non sono più un'opzione ma una necessità".(ANSA).

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