(ANSA) - BRUXELLES, 23 MAG - Spetta agli stati membri
discutere e chiarire fra loro, e non con i costruttori, nel caso
ci sia un modello auto omologato in un Paese ma che secondo
l'autorità di un altro non rispetta le norme. Lo sottolinea la
Commissione Ue sul caso Fca sollevato dal ministero dei
trasporti tedesco, ricordando che la direttiva in vigore
"prevede un meccanismo che consente a uno stato membro di
contestare l'omologazione data da un altro stato membro".
Secondo i test effettuati da Berlino dopo lo scandalo Volkswagen
sulle emissioni, la Fiat 500 X di Fca, omologata in Italia, non
sarebbe conforme. La casa automobilistica non si è presentata
alla convocazione di Berlino. "E' prima di tutto un dialogo tra
i due stati membri coinvolti", ricorda le regole Bruxelles, "con
l'obbligo di tenere la Commissione informata e la possibilità
per questa di facilitare una soluzione se non viene trovata
un'intesa". Finora "non abbiamo ricevuto nessuna lettere da
parte delle autorità tedesche su Fca, quando la riceveremo la
studieremo attentamente e vi daremo il seguito adeguato".
La Commissione Ue, con lo scoppio dello scandalo Volkswagen,
aveva invitato tutti gli stati membri a compiere indagini per
verificare la presenza del software illegale che 'trucca' le
emissioni diesel. Finora però, ha lamentato Bruxelles, solo Gran
Bretagna e Germania hanno pubblicato, rispettivamente il 21 e 22
di aprile scorsi, i loro rapporti. "Siamo in stretto contatto
con le autorità, dobbiamo capire quali veicoli sono stati
testati e come, quali protocolli sono stati utilizzati e come
sono stati interpretati", ha sottolineato la portavoce della
commissaria all'industria Elzbieta Bienkowska, sottolineando che
"queste informazioni sono necessarie prima di poter fare
commenti sui risultati annunciati". La Commissione, ha
ricordato, "incoraggia gli stati membri a fare uso della
metodologia comune elaborata con l'aiuto del Joint Research
Centre" Ue "per riconfermare i risultati dei test nazionali".
Bruxelles ribadisce il divieto a usare i software illegali, e
ricorda quindi che nel sistema attuale "la responsabilità di
porre rimedio alle violazioni spetta allo stato membro in cui è
stata data l'omologazione" al modello auto, e "nessun altro
stato membro né la Commissione possono richiamare" gli eventuali
veicoli coinvolti. Fosse verificato un problema con il modello
di Fca che ha ricevuto l'omologazione in Italia, toccherebbe
quindi a quest'ultima agire.(ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Fca: Ue, spetta a stati membri chiarire su emissioni
Commissione è facilitatore, non ancora ricevuto nulla da Berlino