(ANSA) - BRUXELLES, 2 MAR - Se la politica di coesione non
subirà tagli nel prossimo budget europeo, Umbria, Molise e
Sardegna dopo il 2020 potrebbero beneficiare di più fondi Ue di
quanti ne ricevano oggi, per effetto del loro impoverimento, in
meno di un decennio. Emerge dalle simulazioni della Conferenza
delle regioni periferiche e marittime d'Europa (Crpm), in una
rielaborazione delle allocazioni ai territori, per il periodo
2021-2027, sulla base della media dei Pil regionali fra il 2014
e il 2016.
I fondi Ue, infatti, sono stati assegnati finora sulla base
del Pil regionale medio registrato lungo tre anni presi a
riferimento (2007-2008-2009 nel caso del settennato in corso
2014-2020).
Dall'esercizio statistico della Crpm (valido sia in caso di
Brexit che non) emerge che, se il metodo d'assegnazione dovesse
rimanere invariato, tre regioni italiane verrebbero declassate
di una categoria e quindi potrebbero ricevere più fondi
strutturali: Molise e Sardegna da regioni 'in transizione' (Pil
fra il 75% e 90% della media Ue) a 'meno sviluppate' (Pil sotto
il 75%), e Umbria da 'più sviluppata' (Pil oltre il 90%) a 'in
transizione'. Alla lista potrebbero poi aggiungersi le Marche
nel caso in cui, come proposto dalla Commissione europea, la
soglia massima per la categoria di mezzo venisse alzata dal 90%
al 100% della media del Pil Ue. Tale scenario sarebbe
"particolarmente attrattivo" anche per Francia, Germania e
Finlandia, che vedrebbero arrivare più fondi a un maggior numero
di loro regioni.(ANSA).
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Fondi Ue: Crpm, possibile aumento budget Italia post 2020
Perché pil Umbria, Molise, Sardegna in calo rispetto a 7 anni fa