I fondi Ue, infatti, sono stati assegnati finora sulla base del Pil regionale medio registrato lungo tre anni presi a riferimento (2007-2008-2009 nel caso del settennato in corso 2014-2020).
Dall'esercizio statistico della Crpm (valido sia in caso di Brexit che non) emerge che, se il metodo d'assegnazione dovesse rimanere invariato, tre regioni italiane verrebbero declassate di una categoria e quindi potrebbero ricevere più fondi strutturali: Molise e Sardegna da regioni 'in transizione' (Pil fra il 75% e 90% della media Ue) a 'meno sviluppate' (Pil sotto il 75%), e Umbria da 'più sviluppata' (Pil oltre il 90%) a 'in transizione'. Alla lista potrebbero poi aggiungersi le Marche nel caso in cui, come proposto dalla Commissione europea, la soglia massima per la categoria di mezzo venisse alzata dal 90% al 100% della media del Pil Ue. Tale scenario sarebbe "particolarmente attrattivo" anche per Francia, Germania e Finlandia, che vedrebbero arrivare più fondi a un maggior numero di loro regioni.
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