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Fondi Ue: Lezzi, Italia contro condizionalità macroeconomica

Ministra per il Sud a Consiglio coesione, 'penalizza gli ultimi'

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 30 NOV - "Come Italia esprimo netta contrarietà rispetto al mantenimento della condizionalità macroeconomica: un meccanismo penalizzante per i territori con maggiori difficoltà strutturali, che va nella direzione opposta rispetto allo spirito dell'articolo 175 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea e che metterebbe a rischio gli investimenti proprio nei Paesi e nelle regioni in maggiore difficoltà". Così la ministra per il Sud Barbara Lezzi al Consiglio Ue coesione a Bruxelles, intervenendo in merito alla proposta della Commissione europea per la programmazione dei fondi Ue per il periodo 2021-2027 su cui i 28 stanno discutendo.

Rispetto agli altri elementi del complesso pacchetto che regolerà il funzionamento dei fondi Ue per il prossimo settennato di programmazione, l'Italia, ha affermato Lezzi, è contraria anche a una revisione di medio termine sull'assegnazione dei finanziamenti che sia "basata prioritariamente sulle raccomandazioni specifiche rilevanti del 2024", mentre è a favore della "proposta della presidenza austriaca di prevedere, sin dall'inizio, l'applicazione delle risorse per l'intera durata del ciclo settennale". Sul regolamento che riguarda il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), la ministra per il Sud ha fatto presente ai colleghi Ue di ritenere "indispensabile riaffermare la necessità dell'attuale metodo, basato sulle categorie di regioni, e non su quello nazionale". Inoltre ha auspicato che "si possa migliorare la proposta della Commissione in tema di spese ammissibili, con particolare riferimento alle possibili esclusioni dal Fesr degli investimenti sulle infrastrutture aeroportuali e sul materiale rotabile per il trasporto ferroviario".

Sul fronte dell'Accordo di partenariato, invece, l'Italia "sostiene la posizione della Commissione" e per questo, ha sottolineato Lezzi, "riteniamo indispensabile che tale Accordo sia presentato prima dei programmi, dal momento che si tratta di uno strumento di orientamento strategico".(ANSA).

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