Rispetto agli altri elementi del complesso pacchetto che regolerà il funzionamento dei fondi Ue per il prossimo settennato di programmazione, l'Italia, ha affermato Lezzi, è contraria anche a una revisione di medio termine sull'assegnazione dei finanziamenti che sia "basata prioritariamente sulle raccomandazioni specifiche rilevanti del 2024", mentre è a favore della "proposta della presidenza austriaca di prevedere, sin dall'inizio, l'applicazione delle risorse per l'intera durata del ciclo settennale". Sul regolamento che riguarda il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), la ministra per il Sud ha fatto presente ai colleghi Ue di ritenere "indispensabile riaffermare la necessità dell'attuale metodo, basato sulle categorie di regioni, e non su quello nazionale". Inoltre ha auspicato che "si possa migliorare la proposta della Commissione in tema di spese ammissibili, con particolare riferimento alle possibili esclusioni dal Fesr degli investimenti sulle infrastrutture aeroportuali e sul materiale rotabile per il trasporto ferroviario".
Sul fronte dell'Accordo di partenariato, invece, l'Italia "sostiene la posizione della Commissione" e per questo, ha sottolineato Lezzi, "riteniamo indispensabile che tale Accordo sia presentato prima dei programmi, dal momento che si tratta di uno strumento di orientamento strategico".
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