(ANSA) - BRUXELLES, 27 NOV - Ultime riunioni in corso per la
messa a punto della 'black list' dei paradisi fiscali, la cui
adozione è prevista all'Ecofin di martedì prossimo, assieme ad
alcune contromisure. Secondo fonti familiari con la discussione,
la lista nera europea sarà più ambiziosa di quella dell'Ocse,
dove figura un solo Paese, Trinidad e Tobago.
In tutto sono 92 gli Stati che sono stati sottoposti a
screening. Poco meno di una quarantina hanno ricevuto lettere in
cui si chiede l'impegno a rispettare i criteri fissati
dall'Europa, ovvero: non offrire misure o accordi fiscali
preferenziali che possano permettere alle imprese di muovere i
propri profitti per evitare di pagare le tasse; trasparenza
(scambio automatico di informazioni); e rispetto degli standard
fissati dall'Ocse. Ma a finire nella lista nera saranno solo
quei Paesi che non si sono neppure impegnati ad invertire la
rotta. Quanti invece promettono di allinearsi, saranno inseriti
in un documento a parte, e la loro posizione sarà rivista entro
precise scadenze. In particolare, gli impegni dovranno essere
presi ad alto livello politico e rispettati entro il 2018 per
quanto riguarda i Paesi sviluppati; entro il 2019 per quelli in
via di sviluppo. Inoltre è prevista la concessione di qualche
mese in più (marzo) per quelli colpiti da uragani (si parla di
alcune isole).
Si tratta di un processo molto fluido, un work in progress,
che vede alla guida il cosiddetto gruppo del Codice di condotta,
ma a decidere quali saranno gli Stati da includere nella 'black
list' sarà il Consiglio Ue di martedì.
L'elenco verrà comunque sottoposto a revisione annuale, e
adottato all'unanimità.
Quanto alle contromisure, si tratta soprattutto di iniziative
di livello nazionale, che dovranno essere prese il più possibile
a livello coordinato europeo, ma per vararle, alcuni Paesi
dovranno cambiare alcune leggi nazionali.(ANSA).
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Paradisi fiscali: verso adozione black list a Ecofin martedì
Ultime riunioni per messa a punto, previste anche contromisure