(ANSA) - BRUXELLES, 21 APR - L'Italia ha bloccato la
procedura di 'silenzio-assenso' che avrebbe portato all'adozione
della revisione del sistema di dazi antidumping nei confronti
della Cina proposta dalla Commissione Ue, aggirando di fatto il
problema dello status di economia di mercato (Mes). Lo ha
annunciato il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda in
una nota, dicendosi "fermamente contrario alla proposta di
compromesso della presidenza maltese". L'Italia, con un atto
formale, ha comunicato alla presidenza Ue di turno di essere
insoddisfatta del testo, che dovrà così tornare sul tavolo dei
28, prima a livello di ambasciatori la prossima settimana e poi,
a inizio maggio, a livello di ministri. "La proposta della
Commissione, anche in questa versione di compromesso, è debole e
di difficile implementazione e rischia di lasciare l'industria
europea indifesa verso i comportamenti scorretti", ha
sottolineato Calenda, ritenendo quindi "fondamentale che nel
prosieguo dell'iter normativo questa proposta venga
sostanzialmente migliorata".
"La linea di politica commerciale seguita dal governo
italiano è sempre stata chiara e coerente", ha sottolineato il
ministro, ricordando che questa prevede "massimo supporto alla
liberalizzazione del commercio internazionale anche attraverso
la conclusione degli accordi di libero scambio, massima
intransigenza nella difesa da comportamenti commerciali
scorretti nella convinzione che il commercio, per essere motore
di crescita, deve essere equo e rispettoso delle regole". Per
questo l'Italia aveva "sostenuto la necessità di approvare
celermente l'accordo di libero scambio con il Canada", il Ceta,
"anche seguendo una procedura solo 'europea'
Consiglio-Parlamento Ue".
Nel caso dello status di economia di mercato alla Cina,
Bruxelles per aggirarne la questione della concessione o meno ha
proposto un sistema 'neutrale' non più basato su liste 'nere' di
Paesi ma sulla possibilità di applicare dazi antidumping in quei
settori in cui si riscontrassero squilibri gravi e
sovraccapacità produttiva, come è il caso per esempio
dell'acciaio. L'Italia, sin dal principio, si è opposta a questa
soluzione in quanto ritenuta inefficiente e poco sicura dal
punto di vista giuridico, segnalando la sua contrarietà anche
all'ultimo Consiglio Ue commercio lo scorso novembre sotto
presidenza slovacca. Allora si era già registrata una
maggioranza qualificata di Paesi Ue a favore della proposta di
Bruxelles, con l'Italia piuttosto isolata nella sua posizione.
(ANSA).
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Cina: Italia blocca revisione sistema dazi antidumping Ue
Aggira status economia mercato. Calenda, contrari a compromesso