(ANSA) - BRUXELLES, 17 OTT - L'Italia è tra i Paesi che hanno
registrato i maggiori aumenti del rischio di povertà ed
esclusione sociale tra il 2008 e il 2015. Con una crescita di
3,2 punti percentuali l'Italia - secondo i dati resi noti oggi
da Eurostat - si è piazzata al quarto posto alle spalle di
Grecia (+7,6%), Cipro (+5,6%) e Spagna (+4,8%). Il nostro Paese
è così risultato al settimo posto tra i 28 per la percentuale di
popolazione in difficoltà (28,7%). In Italia i povero sono
quindi saliti in sette anni da 15 milioni a quasi 17,5 milioni.
In Europa, invece, la tendenza si è invertita e i livelli sono
ritornati a quelli pre-crisi con il 23,7% nel 2015, esattamente
lo stesso valore del 2008.
In base alla fotografia scattata da Eurostat, i Paesi con la
popolazione più povera, oltre un terzo, sono Bulgaria (41,3),
Romania (37,3%) e Grecia (35,7%), seguite da Lettonia (30,9%),
Lituania (29,3%) e Cipro (28,9%) e, al settimo posto,
dall'Italia (28,7%), poi Spagna in gomito a gomito.
La categoria più problematica per l'Italia, sempre in base ai
dati Eurostat, è quella delle persone a rischio povertà, con il
19,9%. Sono invece all'11,5% quelle gravemente deprivate e
l'11,7% quelle che vivono in famiglie a bassa intensità di
lavoro.(ANSA).
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Italia al quarto posto in Ue per aumento rischio povertà
Dopo Grecia, Cipro e Spagna