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Ambiente: Costa, dare a commissario acque reflue poteri veri

'Indietro di 17 anni, ora basta, cambio passo su infrazioni Ue'

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 20 DIC - Il commissario per la gestione dell'emergenza acque reflue, questione su cui l'Italia ha aperte ben tre procedure di infrazione Ue, deve essere dotato di "una capacità di intervento reale, per velocizzare il funzionamento di sistemi che si inceppano per motivi burocratici. Su questo tema siamo indietro di 17 anni, ora basta". Per questo ci sarà anche un "cambio di passo" con Bruxelles. Lo ha assicurato il ministro dell'ambiente Sergio Costa, a margine della riunione dei 28 a Bruxelles. Il ministro ha infatti incontrato stamattina in bilaterale il commissario all'ambiente Karmenu Vella, con cui ha affrontato proprio il tema infrazioni. "Con lui abbiamo costruito un percorso nuovo - ha spiegato Costa - che prevede da parte nostra rapporti tecnici sulle diverse procedure ogni due mesi: si tratta di un cambio di passo, prima i rapporti erano ogni sei mesi".

Sulla messa a norma di fogne e depuratori di centri urbani grandi e piccoli l'Italia ha accumulato un grande ritardo nell'applicazione delle norme Ue. Ci sono infatti ben tre procedure di infrazione aperte, oltre al rischio di una multa multimilionaria da parte della Corte di giustizia europea per mancato adempimento di una prima sentenza del 2012. Nel 2017 il governo italiano ha nominato Enrico Rolle commissario straordinario per la gestione dell'emergenza depurazione, il cui incarico è triennale. Ora il ministro Costa intende conferire al commissario poteri di intervento più incisivi.(ANSA).

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