(ANSA) - BRUXELLES, 25 GEN - L'Italia è finita nel mirino
dell'Ue per ritardi e inadempienze sul fronte delle norme che
regolano l'utilizzo delle risorse genetiche in ambito di
biodiversità. La Commissione europea ha aperto una procedura
d'infrazione, con l'invio di una lettera di messa in mora
all'Italia insieme ad altri 8 Paesi (Austria, Belgio, Croazia,
Cipro, Repubblica ceca, Grecia, Irlanda e Lettonia) in quanto
non ha designato le autorità competenti responsabili
dell'applicazione delle norme che riguardano gli utilizzatori e
che derivano dal protocollo di Nagoya sull'accesso alle risorse
genetiche. Ciascuno stato membro, infatti, dovrebbe designare
una o più autorità competenti responsabili dell'applicazione di
questo regolamento. I Paesi devono anche stabilire norme che
prevedano sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive,
applicabili in caso di violazione di queste regole.
La biodiversità su scala mondiale è protetta dalla
convenzione internazionale sulla diversità biologica e dal
relativo protocollo di Nagoya. Il regolamento Ue allinea la
legislazione europea a questi obblighi internazionali. Le norme
Ue stabiliscono inoltre un quadro affinché i ricercatori e le
imprese possano accedere alle risorse genetiche e alle
conoscenze tradizionali dell'Ue associate e utilizzarle. Poiché
l'Italia e gli altri 8 Paesi non hanno fornito alla Commissione
le informazioni relative a una serie di disposizioni di
esecuzione, la Commissione ha deciso così di inviare una lettera
di messa in mora. Ora l'Italia ha due mesi di tempo per
rispondere, altrimenti rischia un parere motivato.(ANSA).
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Biodiversità, Italia in mirino Ue su uso risorse genetiche
Insieme ad altri 8 Paesi non ha designato autorità e sanzioni