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Biodiversità, Italia in mirino Ue su uso risorse genetiche

Biodiversità, Italia in mirino Ue su uso risorse genetiche

Insieme ad altri 8 Paesi non ha designato autorità e sanzioni

BRUXELLES, 25 gennaio 2018, 13:11

Redazione ANSA

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L'Italia è finita nel mirino dell'Ue per ritardi e inadempienze sul fronte delle norme che regolano l'utilizzo delle risorse genetiche in ambito di biodiversità. La Commissione europea ha aperto una procedura d'infrazione, con l'invio di una lettera di messa in mora all'Italia insieme ad altri 8 Paesi (Austria, Belgio, Croazia, Cipro, Repubblica ceca, Grecia, Irlanda e Lettonia) in quanto non ha designato le autorità competenti responsabili dell'applicazione delle norme che riguardano gli utilizzatori e che derivano dal protocollo di Nagoya sull'accesso alle risorse genetiche. Ciascuno stato membro, infatti, dovrebbe designare una o più autorità competenti responsabili dell'applicazione di questo regolamento. I Paesi devono anche stabilire norme che prevedano sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive, applicabili in caso di violazione di queste regole. La biodiversità su scala mondiale è protetta dalla convenzione internazionale sulla diversità biologica e dal relativo protocollo di Nagoya. Il regolamento Ue allinea la legislazione europea a questi obblighi internazionali. Le norme Ue stabiliscono inoltre un quadro affinché i ricercatori e le imprese possano accedere alle risorse genetiche e alle conoscenze tradizionali dell'Ue associate e utilizzarle. Poiché l'Italia e gli altri 8 Paesi non hanno fornito alla Commissione le informazioni relative a una serie di disposizioni di esecuzione, la Commissione ha deciso così di inviare una lettera di messa in mora. Ora l'Italia ha due mesi di tempo per rispondere, altrimenti rischia un parere motivato.

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