(ANSA) - BRUXELLES, 12 FEB - La guerra dei pannelli solari
fra Ue e Cina segna un nuovo capitolo, con la decisione di
Bruxelles di estendere anche all'import da Taiwan e Malesia i
dazi antidumping già in vigore nei confronti di quelli cinesi.
L'indagine aperta a maggio dell'anno scorso dalla Commissione Ue
ha infatti confermato l'aggiramento dei dazi imposti sui
produttori cinesi tramite il 'passaggio' dei pannelli da questi
due Paesi, facendoli quindi risultare prodotti non in Cina ma in
Malesia e Taiwan.
Nel mirino di Bruxelles non saranno le imprese in regola: i
nuovi dazi non saranno applicati a una ventina di produttori
basati a Taiwan e a cinque in Malesia che hanno dimostrato di
non essere coinvolti nella 'frode' del trasbordo dei pannelli.
Nel corso dell'indagine partita nel maggio del 2015 la
Commissione europea ha registrato tutte le importazioni di
moduli e celle solari provenienti da Taiwan e Malesia in arrivo
nell'Ue, di conseguenza le autorità doganali degli Stati membri
possono ora richiedere i dazi non pagati dai produttori cinesi
in maniera retroattiva, a partire dalla fine di maggio 2015.
L'Ue ha imposto misure anti-dumping e anti-sussidi di celle e
pannelli solari importati dalla Cina il 5 dicembre del 2013, per
un periodo di due anni. Bruxelles ha poi deciso di estenderle
fino a quando non avrà completato un'indagine per valutare la
revisione del provvedimento, avviata lo scorso dicembre e che
dovrebbe essere completata verso la fine di quest'anno.(ANSA).
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Ue, Cina aggira dazi pannelli solari;estesi a Taiwan-Malesia
Indagine conferma sospetto import 'made in China' dai due Paesi