Rubriche

Bilancio Ue: esperti, Italia avrà di più perché meno ricca

'L'accordo fra i leader europei è ancora lontano'

Bilancio Ue: esperti, Italia avrà di più perché meno ricca

Redazione Ansa

BRUXELLES - Fra i Paesi contributori netti al bilancio dell'Ue, dal 2021 l'Italia potrebbe essere l'unico a non dover aumentare la propria quota per colmare il buco da 10-12 miliardi l'anno creato dalla Brexit. E' quanto emerge dalla proposta messa oggi sul tavolo del vertice straordinario Ue dal presidente del Consiglio Europeo Charles Michel.

L'accordo fra i leader europei, riuniti da questo pomeriggio per un summit non-stop, è ancora lontano, ma le prime valutazioni del testo fatte dagli addetti ai lavori europei confermano che la proposta Michel - nella quale si indica comunque un bilancio 2021-27 più piccolo rispetto all'attuale - potrebbe risultare favorevole all'Italia. Il saldo netto del nostro Paese, attualmente di circa 4 miliardi, potrebbe infatti diminuire, a differenza di quanto accadrà invece agli altri contributori netti, dalla Germania ai Paesi Bassi.

Una dinamica, quella del futuro contributo italiano, che gli esperti imputano soprattutto all'andamento sostanzialmente negativo registrato negli ultimi anni dal Reddito nazionale lordo (Rnl), il parametro simile al Pil usato per calcolare i contributi dei singoli Paesi al bilancio Ue. Il calcolo vale in particolare per la politica di coesione poiché in base alle cifre sul tavolo all'Italia dovrebbero arrivare circa due miliardi in più rispetto all'attuale bilancio pluriennale 2014-2020.

Parallelamente ci dovrebbe essere anche una riduzione di spesa, in termini di contributo italiano al bilancio Ue, per la 'convergenza esterna' prevista dalla politica agricola, il cui costo, durante i prossimi sette anni, si dovrebbe dimezzare rispetto al mezzo miliardo di euro dell'esercizio finanziario in corso. Il quadro favorevole all'Italia emerge anche da uno studio della Conferenza delle regioni periferiche e marittime d'Europa secondo il quale, rispetto a oggi, la proposta di Michel prevede tagli alla coesione (cioè i fondi strutturali) per tutti i Paesi tranne che per Grecia, Romania, Bulgaria e Italia.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it