Rubriche

Balcani: Italia e altri 6 Paesi a Ue, migliorare allargamento

Ministri Esteri chiedono a Juncker riforma entro gennaio 2020

Balcani: Italia e altri 6 Paesi a Ue, migliorare allargamento

Redazione Ansa

BRUXELLES - L'Italia ed altri sei Paesi dell'Ue chiedono alla Commissione europea di "elaborare concretamente proposte per migliorare l'efficacia del processo di adesione" dei Balcani occidentali "entro gennaio 2020". Si legge in una lettera, di cui l'ANSA ha preso visione, indirizzata al presidente dell'esecutivo comunitario, Jean-Claude Juncker, e sottoscritta dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio e dagli agli omologhi di Austria, Croazia, Polonia, Repubblica Ceca, Slovenia e Slovacchia. "È vero che il processo di adesione dei Balcani occidentali procede lentamente e in maniera irregolare" ma "deve proseguire senza inutili ritardi", scrivono i capi delle diplomazie dei sette Paesi, spiegando di essere "pronti" a impegnarsi "in modo costruttivo" per una riforma dell'allargamento Ue, con l'obiettivo anche di dare avvio ai negoziati con Albania e Macedonia "nel marzo 2020".

Nella loro lettera a Juncker, i ministri richiamano lo stallo Ue sull'apertura delle trattative con Tirana e Skopje, causato lo scorso mese dal veto francese e dalla spaccatura tra gli Stati membri. "Mentre celebriamo il trentesimo anniversario della caduta della cortina di ferro, che ha dato inizio all'era dell'unificazione europea, ribadiamo che il consolidamento dell'Europa non può essere completato senza i Balcani occidentali", sottolineano i capi delle diplomazie dei sette Paesi. "Nel corso degli anni, la prospettiva europea è stata una fonte di motivazione" per i partner balcanici, che - ricordano i ministri - hanno compiuto riforme e ottenuto "risultati, tra cui lo storico accordo di Prespa" tra la Macedonia del Nord e la Grecia. "Il processo di adesione è essenziale" per garantire "una stabilità duratura, la sicurezza e il prosieguo dei processi di riforma nella regione" balcanica, ma - aggiungono i ministri - anche nell'intera Unione.

La Francia ha "il sostegno dei Paesi Bassi e della Danimarca", ma "è interessante la posizione pubblica di altri" Stati membri, tra cui l'Italia, "che oggi invitano la Commissione a presentare le sue proposte" per "un processo" di allargamento Ue "che porti maggiori risultati", ha commentato la segretaria di Stato francese per gli Affari europei, Amelie de Montchalin, a Bruxelles, parlando della proposta francese per l'adesione dei Balcani occidentali. "Oggi vediamo che" l'allargamento così com'è "non funziona, perché è estremamente lento" e, nel corso dei negoziati, "non vi sono benefici concreti per i cittadini" dei Paesi candidati, ha sottolineato Montchalin, avvertendo che se l'Ue continuerà a negoziare con l'attuale sistema, si limiterà a fare "amministrazione, mentre gli investimenti nella regione saranno fatti da altri". Parigi, ha concluso la segretaria di Stato francese, intende ottenere "una procedura più efficiente entro il vertice di Zagabria 2020".

Accanto all'Italia, anche l'Austria. "Siamo pronti a riflettere sulla riforma del processo di allargamento, ma ciò non deve portare a una strategia che ritardi" l'avvio dei negoziati Ue "con la Macedonia del Nord e l'Albania", ha detto il ministro degli Esteri austriaco, Alexander Schallenberg, a margine del Consiglio Affari generali a Bruxelles. "Vogliamo assicurarci che l'anno prossimo", in "marzo o aprile", vi sia una "luce verde" da parte dei leader Ue per Tirana e Skopje, ha spiegato Schallenberg, auspicando che Bruxelles elabori un nuovo metodo "per spingere le riforme in questi Paesi". Il processo di "allargamento è il migliore strumento che abbiamo" per l'integrazione dei Balcani occidentali, "rinunciare volontariamente sarebbe irragionevole", ha concluso.

 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it