(ANSA) - BRUXELLES, 8 GIU - Si è aperta oggi davanti al
Tribunale Ue la causa con cui lo Stato italiano chiede
l'annullamento del taglio di 380 mln di fondi strutturali per la
Regione Sicilia a seguito delle irregolarità accertate per il
periodo 2000-2006.
A partire dal 2005, attraverso diversi audit dei sistemi di
gestione e controllo predisposti dalle autorità responsabili del
Piano operativo per la Regione Sicilia (Por), le autorità
europee hanno riscontrato gravi carenze (alcune accertate
dall'Olaf, l'ufficio antifrode Ue) come progetti presentati dopo
la scadenza, spese di personale non correlate al tempo
effettivamente impiegato per i progetti, o consulenti esterni
privi delle qualifiche richieste.
Per questo il 17 dicembre 2015 la Commissione Ue ha deciso di
ridurre il contributo comunitario al Por siciliano di
379.730.431,94 euro su circa 1,2 mld totali. Lo Stato italiano
ha impugnato davanti al Tribunale Ue la decisione chiedendone
l'annullamento in parte per ragioni sostanziali e in parte per
ragioni formali.(ANSA).
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Fondi Ue: via a ricorso Italia contro taglio 380 mln Sicilia
Deciso Commissione per gravi carenze, Roma chiede annullamento