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Ue-Singapore: De Gucht, concluso accordo libero scambio

Terminati negoziati con capitolo investimenti,'disastro'se fuori

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 17 OTT - Sono stati conclusi, con la chiusura del capitolo sugli investimenti, i negoziati sull'accordo di libero scambio tra Ue e Singapore. "Ora abbiamo un accordo onnicomprensivo che è la porta d'ingresso a questa importante regione in Asia", ha annunciato il commissario Ue al commercio Karel De Gucht, sottolineando che l'intesa commerciale (Eusfta) "aiuterà a sostenere la crescita, gli investimenti e l'occupazione nell'Ue" aprendo all'Europa il mercato dell'Asean da 600 milioni di consumatori. Ora il capitolo sugli investimenti, che assicura un contesto stabile ed equo per gli investitori stranieri preservando allo stesso tempo il diritto delle parti di regolamentare nel pubblico interesse, dovrà passare al vaglio legale, prima che Ue e Singapore finalizzino in modo formale i negoziati. L'accordo di libero scambio prevede la liberalizzazione dei mercati di servizi, investimenti e appalti, la rimozione delle barriere tariffarie e non tariffarie, e la promozione della crescita verde attraverso bandi pubblici 'verdi'. In particolare, gli esportatori di elettronica, farmaceutica e chimica e prodotti alimentari lavorati di Singapore avranno accesso senza dazi al mercato europeo, mentre gli esportatori europei avranno immediato accesso a quello di Singapore per tutti i prodotti.

"Sarebbe un chiaro disastro" per l'Ue togliere la clausola per la protezione degli investimenti e la risoluzione delle dispute tra investitore e stato (Isds) dagli accordi commerciali di libero scambio dell'Ue. E' "l'opinione personale" di De Gucht, ricordando che il suo inserimento nelle intese finora strette, inclusa quella con Singapore, o in corso di negoziato "non è una cosa strana o sospetta" che sta facendo la Commissione ma viene "dal mandato del Consiglio". Per l'accordo con il Canada, dove la clausola c'è ma alcuni paesi come la Germania l'hanno criticata, De Gucht ha ricordato che c'è stato nonostante tutto "l'accordo unanime" da parte degli stati membri. E anche per il Ttip, l'accordo con gli Usa, il mandato è ugualmente stato dato alla Commissione "con 24 stati su 28 favorevoli". La nuova Commissione Ue, ha aggiunto il commissario uscente, però "può sempre decidere di chiedere al Consiglio di cambiare il mandato negoziale, ma sarebbe un chiaro disastro per la posizione negoziale Ue". (ANSA).

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