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Efsa, no attacchi perché non piace risultato di uno studio

Direttore Url, controlli hi-tech per evitare nuovi casi xylella

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 3 MAR - "Non buttiamo via la scienza ma soprattutto smettiamola di attaccare lo scienziato o l'organizzazione scientifica perché il risultato di uno studio non ci piace". Lo ha detto all'ANSA il direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) Bernhard Url, che attacca la strumentalizzazione della scienza da parte della politica. Un approccio che "forse può avere successo politico nel breve termine ma nel lungo finisce per minare le basi delle istituzioni democratiche perché per affrontare problemi sociali e ambientali complessi come il cambiamento climatico o la resistenza agli antibiotici la nostra società avrà sempre più bisogno del metodo scientifico. Le organizzazioni che attaccano l'Efsa per il parere sull'erbicida glifosato - precisa Url - sono le stesse che ci lodano per quanto stiamo facendo sui pesticidi neonicotinoidi. Eppure si tratta sempre dell'Efsa, dei suoi ricercatori e delle stesse procedure". Il numero uno dell'Agenzia con sede a Parma ha anche parlato delle emergenze dovute a patogeni che arrivano in Europa da altri paesi, come la xylella. Un fenomeno in qualche modo "inevitabile e con cui bisogna convivere", dice Url. Ma che può essere contrastato con più efficacia "rafforzando i sistemi per prevedere quali organismi potrebbero entrare con più probabilità". "Efsa - spiega Url - sta lavorando a un sistema che utilizza moderne tecnologie per monitorare letteratura scientifica, media e anche social media su scala globale per individuare la diffusione di parassiti con il maggior anticipo possibile ed essere preparati a un eventuale arrivo in Europa".

Il sistema, creato su mandato della Commissione europea, è attualmente nella fase di test.

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