"Non buttiamo via la scienza ma
soprattutto smettiamola di attaccare lo scienziato o
l'organizzazione scientifica perché il risultato di uno studio
non ci piace". Lo ha detto all'ANSA il direttore esecutivo
dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) Bernhard
Url, che attacca la strumentalizzazione della scienza da parte
della politica.
Un approccio che "forse può avere successo politico nel breve
termine ma nel lungo finisce per minare le basi delle
istituzioni democratiche perché per affrontare problemi sociali
e ambientali complessi come il cambiamento climatico o la
resistenza agli antibiotici la nostra società avrà sempre più
bisogno del metodo scientifico. Le organizzazioni che attaccano
l'Efsa per il parere sull'erbicida glifosato - precisa Url -
sono le stesse che ci lodano per quanto stiamo facendo sui
pesticidi neonicotinoidi. Eppure si tratta sempre dell'Efsa, dei
suoi ricercatori e delle stesse procedure".
Il numero uno dell'Agenzia con sede a Parma ha anche parlato
delle emergenze dovute a patogeni che arrivano in Europa da
altri paesi, come la xylella. Un fenomeno in qualche modo
"inevitabile e con cui bisogna convivere", dice Url. Ma che può
essere contrastato con più efficacia "rafforzando i sistemi per
prevedere quali organismi potrebbero entrare con più
probabilità". "Efsa - spiega Url - sta lavorando a un sistema
che utilizza moderne tecnologie per monitorare letteratura
scientifica, media e anche social media su scala globale per
individuare la diffusione di parassiti con il maggior anticipo
possibile ed essere preparati a un eventuale arrivo in Europa".
Il sistema, creato su mandato della Commissione europea, è
attualmente nella fase di test.
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