(ANSA) - BRUXELLES, 18 MAG - La Commissione europea rilancia il
dibattito sul marchio di qualità ecologica per i prodotti della
pesca e dell'acquacoltura nell'Ue, con un rapporto che
permetterà al Parlamento e al Consiglio Ue di confrontarsi sul
futuro da dare a questo sistema d'informazione per i
consumatori. Tra gli obiettivi c'é quello di riconquistare la
fiducia dei consumatori garantendo, ad esempio, che i prodotti
certificati provengono da fondi sostenibili.
La posta in gioco é elevata per la tutela della produzione
italiana e comunitaria del settore ittico, in quanto l'eventuale
introduzione di una certificazione ecologica europea per i
prodotti della pesca e dell'acquacoltura riguarderebbe anche
quelli importati, che rappresentano il 65% del consumo di pesce
nell'Ue e provengono in gran parte da Paesi in via di sviluppo.
In particolare, il rapporto della Commissione Ue analizza tre
opzioni: rafforzare l'uso degli strumenti esistenti ma senza
modificare la legislazione attuale; definire requisiti minimi
comunitari; creare un sistema di certificazione ecologia
nell'Ue.
L'Ue è il più grande mercato mondiale per i prodotti della
pesca e dell'acquacoltura certificati, ma la loro importanza
varia da Paese a Paese. "Nella maggior parte dei casi - spiega
il rapporto - sono eco-label privati e internazionali, mentre
non esiste praticamente alcun marchio pubblico che soddisfi i
requisiti stabiliti al riguardo dall'Iso", l'Organizzazione
internazionale per la normazione.
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Commissione Ue rilancia eco-label per pesca e acquacoltura
Bruxelles vara rapporto su opzioni a Parlamento e Consiglio Ue