Europarlamento

Europee: conservatore Zahradil chiude a Bannon

'Andato oltre'. Ma eurodeputato Ecr aperto a dialogo con Salvini

Jan Zahradil

Redazione Ansa

BRUXELLES - L'ex consigliere della Casa Bianca Steve Bannon "è andato troppo oltre associandosi con l'Ukip" di Farage e "con il partito di Marine Le Pen". Ne è convinto l'eurodeputato Jan Zahradil del Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (Ecr), che in un'intervista all'ANSA esclude un'adesione del suo schieramento al progetto dell'ex consigliere di Trump per federare i movimenti populisti e sovranisti nell'Ue, proprio in vista del cruciale appuntamento a maggio 2019. L'obiettivo è creare una sorta di fuoco di sbarramento per contrastare i tradizionali gruppi che hanno guidato le istituzioni europee negli ultimi anni, Popolari, forze socialiste e democratiche e Liberali.

"La visione che Bannon ha dell'Europa è chiaramente influenzata dall'Ukip di Farage. E' un modo sbagliato di guardare al panorama politico" del Continente, attacca Zahradil che per il momento è l'unico candidato alla guida del gruppo Ecr per le europee di maggio. "Non credo" che Bannon "possa ottenere molto cercando di costruire un qualche" movimento "paneuropeo". Ma "a dire il vero - ironizza l'eurodeputato - non so neanche se un simile movimento esista davvero". L'Ecr è su posizioni di destra ma in modo meno radicale rispetto dal gruppo Enf cui fanno parte Salvini, Le Pen e Wilders: "Siamo moderati e respingiamo gli estremismi, sia quello anti-Ue che il fanatismo pro-Ue di gente come Verhofstadt. Le Pen è un estremo, Verhofstadt è l'altro estremo", sintetizza l'eurodeputato che però apre a Salvini: "Penso che forse non sarà contento di essere nello stesso gruppo con Le Pen in futuro. Potrebbe uscire, magari per creare il suo gruppo o per fare un qualche tipo di accordo con noi. E' troppo presto per dirlo", osserva Zahradil.

Secondo l'eurodeputato, dopo il voto di maggio finirà per la prima volta l'egemonia del Ppe e dei socialisti in Europarlamento. In futuro "ogni maggioranza avrà bisogno di almeno tre blocchi politici. Quindi più negoziati, compromessi, concessioni", ragiona Zahradil. L'eurodeputato è anche aperto a un'eventuale coalizione dell'Ecr con il Ppe: "Non escluderei questa possibilità". C'è poi interesse per quanto si muove nella Penisola a livello politico. "Siamo aperti a ogni negoziato, ma fino all'ultimo momento non si deciderà nulla. Stiamo seguendo da vicino quello che sta facendo il vicepremier Salvini", ma anche "gli sviluppi" relativi a "Fratelli d'Italia". "Se ci sarà un importante cambiamento sulla scena politica, per esempio se Renzi o il suo partito vorranno unirsi a Macron, allora - assicura Zahradil - le cose potrebbero cambiare molto rapidamente".

 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it