Emilia Romagna

E-R vs. Onu, combatte cibo Made in Italy

'Contrari alla criminalizzazione delle nostre 44 Dop e Igp'

Redazione Ansa

(ANSA) - RIMINI, 17 LUG - "Il meglio della dieta mediterranea potrebbe finire in fuorigioco": questa frase del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, sintetizza il sollevamento dell' Emilia-Romagna che teme la discussione all'Onu, il 27 settembre, delle raccomandazioni del documento 'Time to deliver', che al momento - stralciati grassi e zuccheri - affronterà limitazioni per sale, tabacco e alcol.
    Il timore, anche della Regione e della Coldiretti, è che all'Onu, nella terza riunione sulle malattie non trasmissibili, vengano introdotte proposte di nuove tassazioni o di marchiare con immagini choc - come è stato ventilato - i prodotti alimentari con gli ingredienti sotto accusa. E che tra questi ultimi rientrino anche quelli espunti: i grassi trans industriali, come margarina e burro chiarificato, sono spesso presenti in snack, prodotti da forno e fritti, usati per la loro vita media più lunga. Per non parlare degli zuccheri. Se così fosse, si punterebbe il dito contro davvero molte pregiate Dop italiane e dell'Emilia-Romagna.
   

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