(ANSA) - BOLOGNA, 25 OTT - Si è concluso con la dichiarazione
dell'estinzione di tutti i reati per prescrizione il processo di
appello per il caso di Daniela Lanzoni, morta a 54 anni il 27
settembre 2007 al Policlinico Sant'Orsola di Bologna, due giorni
dopo l'asportazione, per errore, di un rene sano. Erano imputati
il tecnico radiologo Stefano Chiari, condannato dal tribunale a
un anno per omicidio colposo e difeso dall'avvocato Guido
Magnisi e l'ex primario di Urologia Giuseppe Severini,
condannato a un anno, 5 mesi e 10 giorni per omicidio colposo e
falso, assistito dall'avv.Giuseppe Giampaolo. In primo grado
erano stati assolti altri tre medici.
I parenti di Lanzoni erano stati risarciti; il Sant'Orsola ha
confermato la costituzione di parte civile nei confronti di
Severini. L'intervento fu fatto sulla base di una diagnosi
sbagliata, dovuta all'attribuzione di un referto e di una Tac
appartenenti ad un'altra donna, con lo stesso cognome, ma più
anziana di 32 anni. Infine vi fu una mancata somministrazione di
eparina.
Scambio di Tac, accuse prescritte
In primo grado condannati tecnico radiologo e primario