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Nel 'tempio' di Berta le grappe invecchiano a suon di musica

Azienda di Mombaruzzo conferma tetto 50% all'export

Redazione Ansa

(ANSA) - MOMBARUZZO (ASTI), 22 OTT - Dall'estero le richieste si moltiplicano, ma la politica aziendale ha fissato il tetto dell'export al 50% per non fare mancare al mercato italiano quelle bottiglie che hanno segnato una svolta nel dopoguerra, con la creazione della grappa invecchiata. Un'intuizione di Paolo Berta, per darle la stessa eccellenza e dignità di altri distillati diffusi in tutto il mondo. E' la politica seguita dalla famiglia Berta, da tre generazioni alla guida delle omonime Distillerie. Il quartier generale è a Mombaruzzo, sulle colline del Monferrato Unesco, dove vengono prodotte 600 mila bottiglie all'anno, destinate per metà al canale horeca italiano e per l'altra metà alle esportazioni, in 75 Paesi,principalmente Germania, Svizzera, Giappone e Canada. Grappe, anzitutto, ma anche liquori.

I distillati passano il controllo, oltre che delle tecnologie installate nell'impianto, dell''assaggio di gruppo' in azienda e che riposano in 5.000 botti di legno al suono della musica classica in una cantina con la temperatura costante per tutto l'anno.

Ma Berta non è solo distilleria: l'azienda si è allargata nel settore della ricettività alberghiera, creando prima il relais Villa Castelletto, a Castelletto Molina, poi una dimora di charme in una ex casa nobiliare settecentesca, Villa Prati, rigenerata in anni di minuziosi lavori, arricchita di una spa e di un ristorante d'eccellenza. Ed ha avviato il recupero, a Mombaruzzo, del Castelletto dell'Annunziata e del Borgo Roccanivo. Berta ha inoltre acquisito una pasticceria che produce il tipico amaretto di Mombaruzzo.

C'è anche l'impegno sociale: la Fondazione SoloPerGian realizza progetti dedicati all'inserimento lavorativo di giovani e disoccupati, grazie ai proventi della vendita di una grappa speciale e nel 2020 ha avviato un progetto di riforestazione in Kenya. Distillerie Berta, infine, è anche la sede della Corporazione degli Acquavitieri italiani, nata nel 2004 dall'dea di sette soci fondatori, un'associazione che riunisce 387 tra Dame e Cavalieri. (ANSA).

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