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Vino: Chianti per il 2020 scommette sulla Cina

Intanto nel 2019 registrato un + 0, 5% di vendite

Vino Chianti Classico Docg

Redazione Ansa

FIRENZE - Per il Consorzio Vino Chianti nel 2019, dato di metà dicembre, le vendite hanno segnato un + 0,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e le stime indicano che il trend commerciale positivo proseguirà negli ultimi giorni dell'anno. Lo rende noto lo stesso Conzorzio il cui presidente, Giovanni Busi, commenta: "Un segno più che riveste un'importanza particolare in questo momento di mercato complessivamente non felice, soprattutto a livello europeo dove il nostro principale acquirente, la Germania, è di fatto in crisi".

La vendemmia 2019, spiega ancora Busi, "è andata bene, abbiamo raggiunto l'obiettivo della riduzione del 10% delle quantità che ci eravamo dati per mantenere i magazzini in linea con l'andamento commerciale. Abbiamo magazzini capienti per affrontare il mercato e la qualità 2019 è ottima. Il merito di questo risultati è delle aziende che negli anni scorsi hanno fatto importanti investimenti, come dimostra il fatto che ad oggi il 75% dei vigneti è stato rinnovato". Nel 2019 il mercato di riferimento si è confermato quello statunitense, ma segnali molto importanti sono arrivati dalla Cina con volumi in aumento.

Poche soddisfazioni invece dai tradizionali bacini europei, Germania e Regno Unito. "Le nostre aspettative per il 2020 partono da questo quadro - prosegue Busi -. Sicuramente aumenteranno le esportazioni verso la Cina dove si consolideranno i rapporti con nuovi clienti avviati nel 2019.

L'altra partita" è "quella per l'accordo Mercosur: attualmente paghiamo dazi altissimi per vendere" in America Latina: la liberalizzazione dei commerci "spalancherebbe per noi degli scenari incredibili". Riguardo agli Usa "bisogna capire se la minaccia di dazi resterà tale o se c'è davvero una volontà di applicarli - conclude Busi -. Al momento regna l'incertezza".

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