(ANSA) - TORINO, 23 SET - C'è anche la tutela dei pascoli e
dei prati stabili, quelli cioè non seminati e ricchi in
biodiversità naturale, nell'agenda di Slow Food dei prossimi
anni. L'associazione fondata da Carlo Petrini, che in questi
giorni organizza a Torino Terra Madre Salone del Gusto, ha
presentato oggi un nuovo progetto grazie al quale intende
combattere la scomparsa dei prati di montagna e di pianura, le
cui erbe rappresentano la dieta ideale dei ruminanti. Ciò
avverrà sostenendo le produzioni lattiero-casearie ottenute da
animali allevati al pascolo, anche grazie al coinvolgimento
della rete di vendita di Eataly, e favorendo la riconversione di
prati che oggi stabili non sono.
Le superfici di prati stabili si stanno riducendo a ritmi
vertiginosi: sulle Alpi italiane, circa 800 mila ettari sono
stati abbandonati dal 1960 a oggi. Nell'Unione europea, è
scomparso il 16% del totale: dal 1969 sono andati perduti
all'incirca centodiecimila chilometri quadrati di prati stabili,
una superficie pari all'intera Bulgaria.
Oltre alle ripercussioni positive sulla salute degli animali e
sulle proprietà organolettiche dei prodotti alimentari - hanno
spiegato la direttrice generale di Slow Food Italia, Serena
Milano, e Francesco Sottile, docente di Coltivazioni arboree e
biodiversità all'università di Palermo - i prati stabili sono
uno strumento di lotta al cambiamento climatico: sono infatti in
grado di catturare e immagazzinare il carbonio. (ANSA).
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Slow Food avvia progetto per salvare pascoli e prati stabili
Sulle Alpi 800 mila ettari abbandonati dal 1960 a oggi