(ANSA) - NAPOLI, 2 SET - Il riconoscimento della pizza come
patrimonio dell'Unesco va a tutelare un business che solo in
Italia ha raggiunto i 10 miliardi di euro, nelle circa 63mila
pizzerie e locali per l'asporto, taglio e trasporto a domicilio
dove lavorano complessivamente oltre 150mila persone. E' quanto
emerge da una analisi della Coldiretti resa nota in occasione
del Napoli Pizza Village 2015 dove sono state raccolte le firme
a sostegno dell'iscrizione della pizza nella lista Unesco del
patrimonio culturale immateriale dell'umanità.
L'arte della pizza - riferisce la Coldiretti - sarebbe il
settimo "tesoro" italiano ad essere iscritto nell'elenco
rappresentativo del patrimonio culturale immateriale
dell'Unesco, che comprende a livello mondiale 348 elementi
iscritti. L'elenco tricolore comprende anche l'Opera dei pupi
(iscritta nel 2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta
mediterranea (2010) l'Arte del violino a Cremona (2012), le
macchine a spalla per la processione (2013) e la vite ad
alberello di Pantelleria (2014). Accanto al patrimonio culturale
immateriale, l'Unesco - continua la Coldiretti - ha riconosciuto
nel corso degli anni anche un elenco di siti, e proprio l'Italia
è lo stato che ne vanta il maggior numero a livello mondiale,
ben 50.
Significativamente pero' - evidenzia Coldiretti -, gli ultimi
elementi, ad essere iscritti negli elenchi, dallo Zibibbo di
Pantelleria alla Dieta Mediterranea, fanno riferimento al
patrimonio agroalimentare made in Italy, a testimonianza della
sempre maggiore importanza attribuita al cibo, non a caso scelto
come tema simbolo dell'Expo 2015. La candidatura dell'arte della
pizza - ricorda la Coldiretti - è stata sostenuta dalle firme di
esponenti politici, rappresentanti di enti e associazioni,
personalità del mondo del cinema, dello sport, del
giornalismo.(ANSA).
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Unesco:Coldiretti,riconoscimento pizza tutela business 10mld
Analisi in occasione del Napoli Pizza Village. Raccolte firme