(ANSA) - ROMA, 29 MAG - Un italiano su 3 ha mangiato più
frutta e verdura durante il lockdown con un balzo del valore
delle vendite del 15,8% tra gli scaffali delle grande
distribuzione, rispetto allo stesso periodo dell'anno
precedente. Nuove abitudini di consumo con effetti che si
risentiranno anche nella Fase 2. E' quanto emerge dal focus
sull'ortofrutta dell'Osservatorio 'The world after lockdown' di
Nomisma e Crif che analizza l'impatto della pandemia sui
cittadini, grazie al coinvolgimento di un campione di mille
italiani responsabili degli acquisti. Sul fronte opposto solo il
15% dichiara di aver diminuito i consumi.
Si tratta di dinamiche che, spiega Nomisma, riflettono quanto
accade all'intero paniere alimentare aumentato del 23% delle
famiglie, mentre si assiste ad un calo diffuso per le spese
rimandabili quali abbigliamento (38% ha ridotto gli acquisti) e
arredamento (35%). L'incomprimibilità della spesa domestica per
alimentare e bevande è un evidente effetto dell'incremento del
numero di pasti at home, collegati alla pressoché totale
chiusura del canale away from home e all'adozione dello
smart-working. La crescita dei consumi, precisa Nomisma, è stata
sostenuta soprattutto dalla frutta (+20,4% a valore) rispetto
alla verdura (+13,4%). Uno stimolo importante sono stati i
valori salutistici associati al consumo di frutta, in
particolare di quella ricca di vitamina C, come arance e kiwi,
ma anche delle mele. Tuttavia, se da un lato l'incremento a
valore della spesa riflette i maggiori acquisti in quantità e un
nuovo mix dei prodotti ortofrutticoli nel carrello delle
famiglie, dall'altro indica l'effetto di un incremento dei
prezzi, percepito da ben il 69% dei responsabili acquisti delle
famiglie. (ANSA).
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In lockdown più frutta e verdura per 1 italiano su 3
Nomisma, spesa sfiora +16%; prezzi percepiti in aumento dal 69%