(ANSA) - PALERMO, 6 LUG - La manna non piove solo dal cielo.
Ha una sua origine anche tutta terrena. In uno spicchio di terra
siciliana la si produce da secoli con tecniche tramandate di
generazione in generazione. Questo dolcificante naturale, che
rimanda a episodi biblici e che nell'immaginario collettivo è un
dono divino, si ottiene dalla solidificazione della linfa
elaborata che fuoriesce, durante la stagione estiva, dalle
incisioni praticate sul fusto e sulle branche principali di
alcune specie di frassino (del genere Fraxinus L) coltivata solo
in ristrette superfici del comprensorio del Parco delle Madonie,
incontaminato polmone verde a circa 90 chilometri da Palermo. Un
vero e proprio unicum a livello mondiale.
Nel dicembre del 2015 è nato il Consorzio Manna Madonita che
è una società cooperativa consortile sociale che accorpa quattro
cooperative di produttori di manna (La 50, Oasi, Nuova Alba e Il
Girasole) con l'obiettivo di rilanciare la produzione di questa
antica risorsa del contesto agrario della zona. "Di rilancio
occorre parlare - afferma Vincenzo Barreca, presidente del
consorzio - In Sicilia la manna viene prodotta fin dalla seconda
metà del 1500 e per secoli ha rappresentato un'importante voce
economica per il contesto agricolo. A partire dal secondo
dopoguerra, però, la coltivazione di frassini da manna ha subito
un rapido declino, rimanendo relegata principalmente nelle
superfici di Castelbuono e Pollina, due comuni del comprensorio
madonita. I nostri sforzi sono tutti mirati a ridare vitalità
alla produzione e a mantenere viva la coltura, ma anche la
cultura, di questa antica risorsa".
A due anni dall'inizio dell'operatività, i numeri sono
incoraggianti. Il consorzio conta oggi una base produttiva di
circa 60 ettari e in termini di produttività sono oltre 1.500 i
chili di manna prodotti complessivamente dal consorzio nel
biennio 2016-2017. E ora si attende il raccolto 2018. (ANSA).
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Nelle Madonie si coltiva la manna, 1.500 kg nel 2017
Con tecniche tramandate di generazione in generazione