(ANSA) - TORINO, 29 SET - Il mercato delle chiocciole da
allevamento ha una crescita costante annua dell'8-10%, ma il
prodotto fresco da gastronomia latita nei negozi delle grandi
città italiane: a Roma, Napoli, Firenze, Bari, è presente in non
più di 50 giorni all'anno. Sono i dati dell'Istituto
internazionale di elicicoltura di Cherasco (Cuneo) dove, da oggi
fino a domenica prossima, si tiene il 46/o raduno mondiale.
Negli allevamenti italiani, in totale su 9.000 ettari,
lavorano circa 10 mila addetti, l'80% dell'attività è lavoro
manuale; la produzione è di 408 mila quintali, il fatturato è di
300 milioni di euro all'anno, mentre il giro d'affari mondiale
dell'intera filiera (compresa quindi farmacopea e cosmetica) è
di 2,5 miliardi di euro.
Il vantaggio del consumo di chiocciole d'allevamento,
rispetto a quelle raccolte liberamente, è l'igienicità - gli
animali sono spurgati prima della vendita - e la garanzia non si
sono cibati di erbe velenose.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Chiocciole, mercato + 10% annuo ma poca offerta in metropoli
In Italia 10 mila addetti, prodotti 408 mila quintali