- NAPOLI - La prolungata assenza di piogge rischia di
compromettere in maniera definitiva la campagna olivicola 2017,
prolungando così con effetto tombale la crisi produttiva. E'
quanto emerge a margine dell'incontro tra coltivatori,
produttori, frantoiani e industria, riuniti a Telese terme per
rilanciare uno dei settori che meglio connotano l'eccellenza
italiana: l'olio extravergine di oliva. L'incontro, organizzato
da Unasco, il consorzio nazionale dei coltivatori e produttori
olivicoli che ha chiamato a raccolta il gotha dell'olio
extravergine di oliva italiano sul tema "Storia
dell'olivicoltura di domani. Tracciamo insieme il nostro
futuro".
"In molte aree del Paese, come per esempio la Campania o la
Calabria, è da ottobre che non piove. I pozzi e i corsi d'acqua
sono a secco e la straordinaria fioritura degli ulivi dei mesi
scorsi, che faceva presagire una campagna finalmente copiosa,
vede ora gli alberi in grande sofferenza, con foglie ripiegate
su sé stesse dalla sete e le olive che cadono prima di maturare
- evidenzia Luigi Canino, presidente Unasco -. E bene fanno le
Regioni, come la Campania, a chiedere lo stato di calamità,
perché di calamità vera e propria si tratta. Peraltro, i tanti
uliveti abbandonati e che noi come produttori siamo pronti a
curare e a rimettere in produzione, rischiano di diventare
l'ideale contesto per lo sviluppo dei tanti incendi che
devastano il nostro territorio in estate".
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Produttori olio, è allarme uliveti a causa della siccità
Canino (Unasco), a rischio la produzione 2017