Cresce il fatturato medio delle cooperative agroalimentari
italiane (+2,7% nel 2015) e accelera il loro dinamismo sui
mercati esteri, con un export che si stima arriverà a 6,6 mld di
euro nel 2016 (+1,5% sul 2015). L'Emilia Romagna con quasi 13
miliardi di euro detiene il 38% del fatturato nazionale e il
maggior numero di aziende (694 imprese); Sicilia e Puglia sono
leader nel Sud; tengono occupazione e retribuzioni. E' quanto
emerge dal rapporto annuale dell'Osservatorio della cooperazione
agricola italiana, istituito dal ministero delle Politiche
agroalimentari e forestali e sostenuto dalle quattro
Organizzazioni di rappresentanza di settore (Agci-Agrital,
Fedagri Confcooperative, Legacoop Agroalimentare ed Unicoop),
realizzato da Nomisma.
Secondo il Rapporto, se nel 2015 il giro d'affari si attesta
a 34,8 mld di euro con una leggera flessione (-3,6% sul 2013) -
legata al calo dei prezzi e alla contrazione dei consumi
(soprattutto per latte, carne e zucchero) - rimane invece
stabile l'occupazione (+0,4%) e il monte complessivo delle
retribuzioni. Nel 2015 sono 4.722 le imprese attive associate,
con 90.542 addetti e 771mila adesioni. Il primato per fatturato
generato spetta alla zootecnica da carne (9,2 mld di euro di
fatturato nel 2015, pari al 27% di quello della cooperazione
agroalimentare italiana associata), seguono l'ortofrutta (8,4
mld, pari al 24% del fatturato totale), specializzata nella
valorizzazione di prodotto fresco e trasformato e il
lattiero-caseario (6,4 mld, 18%).
Rispetto allo scorso rapporto - secondo Nomisma emerge - un
complessivo consolidamento delle dimensioni medie delle imprese
che ha portato le cooperative ad aumentare il fatturato medio
(da 7,2mln a 7,4 mln) e il numero medio degli addetti (da 18,3 a
19) nel triennio 2013-2015.
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Cooperative agroalimentari, fatturato medio +2,7% nel 2015
Emilia Romagna leader, Sicilia e Puglia prime al Sud