(ANSA) - ROMA, 21 OTT - Condizioni degli ex lavoratori
agricoli in Italia "da bollino rosso". "Riguardano circa 460
mila pensionati, dei quali l'89,4% non arriva a una pensione di
600 euro al mese" con una "media di settore, la più bassa in
Europa" che è "sui 400 euro, con punte minime di 276 euro".
Pensioni che costringono "i produttori a continuare l'attività,
bloccando il turn-over nei campi con un ingresso dei giovani,
sotto il 6%". Lo denuncia Cia-Agricoltori Italiani nel corso del
convegno "Pensioni dignitose per gli agricoltori italiani"
organizzato con il Patronato Cia-Inac (Istituto Nazionale
Assistenza Ai Cittadini) questa mattina presso la Camera,
ribadendo la necessità di "riformare il sistema pensionistico,
innalzando i minimi almeno a livello della media Ue" per cui "la
copertura finanziaria c'è, con uno sbilancio tra entrate e
uscite in attivo di 10 miliardi di euro".
Cia e Inac propongono "un rafforzamento" della proposta di
legge Gnecchi-Damiano n. 2100 che prevede l'istituzione di una
pensione base (448 euro) in aggiunta alla pensione liquidata con
sistema contributivo; le due organizzazioni chiedono "un sistema
misto retributivo contributivo e di ridurre da 15 a 5 anni il
raggiungimento della pensione base coinvolgendo una platea
potenziale di 7 milioni di persone" e di "concedere la
rivalutazione del totale dei contributi prevista solo per i
co.co.co. Anche per gli autonomi".
"Con le riforme Amato, Dini e poi Fornero vengono sottratti
ai pensionati 900 miliardi di euro. Ma ora è il momento di dare
e non di togliere ancora" afferma Dino Scanavino, presidente
Cia, che ribadisce:"I titolari di azienda sopra i 65 anni sono
il 43% del totale: siamo l'agricoltura più anziana del mondo".
(ANSA).
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Pensioni 'agricole' più basse in Ue, punte minime 276 euro
Cia, con riforme sottratti a pensionati 900 mld ma ora dare