(ANSA) - ROMA, 22 MAG - Ogni anno nel Mediterraneo sono
oltre 130mila le tartarughe marine Caretta caretta vittime di
catture accidentali durante le normali operazioni di pesca
professionale. Di queste circa 70mila abboccano agli ami
utilizzati per la pesca al pesce spada, oltre 40 mila rimangono
intrappolate in reti a strascico e circa 23 mila in quelle da
posta. I dati, diffusi da Legambiente per presentare il rapporto
"Biodiversità a rischio 2018", arrivano alla vigilia della
Giornata mondiale della tartaruga che si festeggia il 23 maggio.
La ricorrenza è stata lanciata nel 2000 dall'associazione
American Tortoise Rescue per sensibilizzare su tartarughe e
testuggini.
Accanto alla pesca, un'altra minaccia è rappresentata
dall'inquinamento del mare, dove la plastica è sempre più
presente. Le tartarughe, insieme ai mammiferi e agli uccelli
marini, possono morire per soffocamento dovuto all'ingestione
accidentale di rifiuti - soprattutto buste di plastica -
scambiati per cibo. A livello globale il 40% delle specie di
uccelli marini ingerisce rifiuti di plastica, il 100% delle
specie di tartarughe e il 50% di quelle di mammiferi.
Il Centro recupero tartarughe marine di Manfredonia, gestito
da Legambiente, finora ha ospitato, curato e salvato 1.404
esemplari di tartarughe marine in difficoltà, la maggior parte
delle quali giunte al centro a causa di catture accidentali in
reti da strascico (circa il 92%). Recenti studi condotti nel
Tirreno settentrionale sulla specie Caretta caretta, la più
diffusa nei nostri mari, hanno dimostrato l'ingestione di
rifiuti di plastica nel 71% degli individui per i quali è stato
analizzato il tratto gastrointestinale. In 22 campioni -
evidenzia l'associazione ambientalista - sono stati trovati 483
frammenti di rifiuti, con una media di oltre 16 pezzi a
esemplare. (ANSA).
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Giornata della tartaruga,130mila Caretta vittime della pesca
Legambiente, minacciate anche dalla plastica che inquina i mari