Rubriche

Risolto il mistero dell'esagono di Saturno

E' formato da sette strati di nebbia, nel Polo Nord del pianeta

Redazione Ansa

Una fitta nebbia avvolge il Polo Nord di Saturno ed è formata da ben sette strati strati: osservata per la prima volta negli anni '80 e dalla curiosa forma a esagono, soltanto adesso questa struttura risulta essere il risultato di un complesso sistema di stratificazioni, scoperto grazie al telescopio spaziale Hubble, di Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa), e della della missione Cassini, frutto della collaborazione fra Nasa, Esa e Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature Communications, si deve al gruppo dell'Università dei Paesi Baschi coordinato da Agustín Sánchez-Lavega.

Foto

Il movimento della struttura a esagono nel Polo Nord di Saturno accompagna la rotazione del pianeta (fonte: NASA/JPL-Caltech/SSI/Hampton University)

Osservata per la prima volta negli Anni ‘80 dalle sonde della Nasa Voyager 1 e 2, la struttura a esagono nel Polo Nord di Saturno risulta essere, scrivono i ricercatori, "un sistema di almeno sette strati di nebbia, che si estende dalle nubi del pianeta fino a più di 300 chilometri di altitudine”. Ogni strato ha uno spessore compreso fra 7 e 18 chilometri ed è probabilmente formato da particelle ghiacciate di idrocarburi, come acetilene, propano o butano. Nel suo insieme, proseguono gli autori della ricerca, "l’esagono è una struttura di onde atmosferiche che sembra rimanere statica, ruotando insieme al pianeta senza mai scomporsi”.

Foto

La struttura a esagono nel polo Nord di Saturno è formata da sette strati di nebbia (fonte: UPV/EHU)

La sonda Cassini ha studiato il sistema di Saturno tra il 2004 e il 2017, fino al suo tuffo finale nel pianeta. Nel 2015, in particolare, ha ottenuto immagini ad alta risoluzione dell'atmosfera del pianeta, appena sopra l’orizzonte, e grazie a queste osservazioni, concludono i ricercatori, "è stato possibile osservare gli strati di nubi al di sopra dell’esagono, distinguendo quelli che hanno uno spessore di solo uno o due chilometri”.

 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it