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Verso le nuove unità di misura, la mole - VIDEO

Ecco che cosa cambierà,lo spiega Michela Sega

Ritratto di Avogadro. La mole è rappresentata come una talpa, per un gioco di parole dal termine inglese 'mole' (fonte: moleofproduction, Flickr)

Redazione Ansa

Nuovo approfondimento sul nuovo Sistema Internazionale delle unità di misura (Si) approvato il 16 novembre 2018 dalla 26/a Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure (Cgpm) e in arrivo a partire dal 20 maggio. Dopo l'introduzione generale di Maria Luisa Rastello, direttrice scientifica dell'Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (Inrim) e unica italiana nel Comitato internazionale pesi e misure, e dopo gli approfondimenti sull'ampere e il kelvin, è la volta della mole, l'unità di misura utilizzata dai chimici per specificare la quantità di elementi o composti presenti in un determinato campione di sostanza.

A guidarci alla scoperta della nuova definizione di mole è la ricercatrice dell'Inrim Michela Sega. La mole, spiega, viene generalmente utilizzata per definire quanta sostanza reagisce con un'altra per dare una reazione chimica, o per esprimere una concentrazione, ad esempio una concentrazione di sale in un litro d'acqua o quella degli inquinamenti presenti in una quantità di aria o di acqua.

Introdotto alla fine dell'800 dal chimico tedesco Wilhelm Ostwald, la mole è entrata a far parte del sistema internazionale delle unità di misura nel 1971, portando così a sette le unità fondamentali. La nuova definizione porterà un cambio radicale di punto di vista perché si baserà sul valore numerico della costante di Avogadro.

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