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Terzo Nobel per fisica a una donna, l'ultimo nel 1963

Strickland, "sono li fuorì ... onorata di essere tra loro"

Donna Strickland, la terza donna a vincere il Nobel per la Fisica (fonte: Waterloo University)

Redazione Ansa

C'è una donna tra i premiati con il Nobel per la Fisica 2018: Donna Strickland è la terza a ricevere il premio da quando è stato istituito. L'ultima volta il Nobel per la fisica era stato assegnato a una donna nel 1963. Allora la vincitrice era stata Maria Goeppert-Mayer. Prima di lei, 60 anni prima, il Nobel per la fisica era stato assegnato a Maria Curie

"Abbiamo bisogno di celebrare le donne impegnate nella fisica perché sono tutte lì fuori ... io sono onorata si essere fra loro": questa una delle prime dichiarazioni di Donna Strickland, la terza vincitrice di un Nobel per la fisica dall'istituzione del premio. La sua frase è riportata in un tweet della Fondazione Nobel, così come la sua prima esclamazione: "E' pazzesco!", ha detto oggi, ricevendo la telefonata che le annunciava il riconoscimento. Le ricerche per le quali è stata premiata sono quelle che aveva realizzato all'inizio della sua carriera scientifica, come studentessa di dottorato nell'università di Rochester.

Per Speranza Falciano, vicepresidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), il Nobel per la fisica a Donna Strickland "è la risposta migliore al professor Strumia". Il riferimento è alla presentazione del fisico italiano che al Cern ha suscitato un vespaio di polemiche affermando che nella fisica sono gli uomini a essere discriminati, tanto da finire spesso scavalcati nel fare carriera da colleghe che hanno meno meriti. "Sono dichiarazioni che sono andate un po' oltre i limiti del consentito, anche nei confronti del nostro ente", ha rilevato Falciano. "Credo che non sia vero quello che ha detto - ha aggiunto - e ha usato parametri non universalmente riconosciuti, come le citazioni". Di sicuro, ha proseguito Speranza Falciano, "il Nobel a una donna ci inorgoglisce. Le donne lavorano a livelli di eccellenza, come gli uomini; tantissime lavorano al top della loro carriera e della loro eccellenza scientifica".

Quanto alle facilitazioni, "queste ci sono perché ci si rende conto della situazione di partenza delle donne" e delle difficoltà che si trovano ad affrontare fin dall'inizio della loro carriera scientifica. Bisogna inoltre pensare, ha detto ancora il vicepresidente dell'Infn, che "la diversità è un valore aggiunto a tutto quello che si fa: la tendenza non è favorire le donne, ma cercare di favorire l'opportunità di potersi esprimere in qualsiasi disciplina, a prescindere dai condizionamenti sociali, culturali ed economici". Dopodiché, ha concluso, "come fa l'Infn, si mettono in campo tutte le azioni positive necessarie per raggiungere un equilibrio di genere e di cultura e dando in questo modo un apporto importante al progredire della scienza. In quest'ottica il Cern è un esempio vivente di incontro di culture, discipline e generi: una condizione che può portare a Stoccolma".

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