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Vicino Mosca l'azienda italiana dove 'comandano' le donne

Nel sito Menarini a Kaluga guidano dalla produzione al packaging

Redazione Ansa

  Dalla responsabile della produzione alla responsabile del controllo qualità, fino al packaging. Nel sito produttivo della farmaceutica italiana Menarini a Kaluga, in Russia, essere donna non significa vedersi preclusi incarichi apicali: 4 manager top level su 6, infatti, sono donne.
    Sito produttivo di recentissima costruzione e destinato alla produzione dei prodotti finiti solidi, ovvero compresse, a Kaluga lavorano 133 persone, di cui 49 donne e 84 uomini, cifra che in percentuale ammonta al 38% di donne e al 62% di uomini.
    Qui parlare di quote rosa genera stupore e curiosità. Non serve infatti una legge per vedere tradotto in realtà quello che in Italia sembra ancora una meta lontana. A spiegarlo è Irina Braginskaya, il direttore dello stabilimento, anche lei donna.
    Di origini moscovite, ma trasferita a Kaluga per seguire passo passo la nascita lo sviluppo del sito produttivo, Irina ha una laurea in ingegneria e una in tecnologie farmaceutiche. Con passo sicuro e un sorriso per ogni dipendente che incontra, percorre i corridoi della fabbrica illustrando ai giornalisti le fasi produttive: dallo stoccaggio della materia prima all'inserimento della compressa nel blister. "Per quanto riguarda il top management, il rapporto è paritario, 10 donne e 10 uomini", precisa Irina. Ad esempio, sono declinati al femminile gli incarichi di capo della contabilità, delle risorse umane e della conformità normativa. "Ma se si guarda agli incarichi di massima responsabilità - aggiunge - come la direzione del Dipartimenti di produzione, del dipartimento del packaging, di quello di registrazione, e del controllo qualità 4 dirigenti su 6 sono donne, praticamente il doppio". Il motivo? "Le donne sono spesso più affidabili, più qualificate e capaci di tenere sotto controllo settori molto ampi e complessi".
    
   

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