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Tumori: un 'oncochip' per individuare l'alterazione dei geni

A ogni paziente cura mirata, progetto finanziato dal Min.Salute

Redazione Ansa

(ANSA)- ROMA, 14 GIU - Ogni paziente un progetto di ricerca a sé e il suo genoma incrociato con le informazioni cliniche e scientifiche disponibili in tempo reale. E l'obiettivo di creare una sorta di Internet dei genomi. Con il progetto Acc Genomics si potranno avere cure migliori per chi ha un tumore, con nuovi farmaci molecolari e con un "oncochip" per individuare con precisione e rapidità - a basso costo - le alterazioni dei geni del cancro. Delle centinaia di geni alterati solo pochi vengono infatti solitamente analizzati.
    L'iniziativa è finanziata dal Ministero della Salute e realizzata dall'Alleanza Contro il Cancro (ACC) ed è stata presentata oggi a Roma. Si partirà dal tumore al polmone, con la sequenza del genoma di 1.000 tumori, per validare la piattaforma di sequenziamento negli Ircss associati e nei centri collegati della Sicilia. Attorno ad Acc si stanno coagulando anche altre realtà, come il Policlinico Gemelli. "Il primo studio di fattibilità, che prevede la sequenza del genoma di 1.000 tumori del polmone - spiega Pier Giuseppe Pelicci, direttore scientifico di ACC - inizierà a ottobre. Nel 2018 lo screening sarà esteso ad altri tumori, utilizzando un nuovo approccio in cui è programmata la concomitante analisi dei geni responsabili del rischio genetico di tumore (gli ereditari). Le sequenze genomiche saranno eseguite inizialmente in dieci IRCCS con l'obiettivo di estenderle ai 21 oncologici della rete coprendo l'intero territorio nazionale". "I pazienti italiani, al pari pochi di altri nel mondo, potranno così avere una completa caratterizzazione dei tumori" spiega Ruggero De Maria, presidente Acc. "Il Ministero ha finanziato ACC Genomics destinando parte dei fondi per dotare gli Ospedali della rete ACC di apparecchiature per l'analisi genomica, e per l'acquisto dei reagenti il progetto di screening dei tumori del polmone. Ci aspettiamo risposte sempre più efficaci" conclude Giovanni Leonardi Direttore Generale della Ricerca e Innovazione del Ministero della Salute. (ANSA).
   

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