Rubriche

Oncologo,14% donne cancro seno muore per 'disorganizzazione'

(v. 'Tumori: più sopravvivenza ...', delle 16.08)

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 23 MAG - "Il 14% delle donne italiane con tumore al seno oggi muore perchè il percorso di cura non è ottimale o adeguato, o perchè si arriva tardi alla cura o agli esami da eseguire per problemi organizzativi, in mancanza di una Rete oncologica che possa guidare la paziente". Ad affermarlo è l'oncologo Oscar Bertetto, segretario dell'associazione 'Periplo' e direttore del Dipartimento Interregionale Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d'Aosta.
    "Si evince infatti dai Registri Tumori - sottolinea Bertetto in occasione del convengo nazionale promosso da 'Periplo' per fare il punto sull'attuazione delle Reti oncologiche - che c'è una grande differenza nei tassi di sopravvivenza tra i pazienti oncologici delle diverse Regioni, organizzate in modo differente". Le Reti, infatti, rileva, "per i pazienti sono come la rete del circo sotto i trapezisti: in caso di caduta evita il peggio. Ma perché funzioni bisogna che sia stesa prima dell'esercizio e che non abbia buchi. Quindi la Rete oncologica, perchè sia efficace, deve prendere in carico il malato dall'inizio del percorso e deve coprire tutto il territorio".
    "L'elaborazione di Percorsi diagnostico terapeutici e assistenziali (PDTA) condivisi - sottolinea inoltre Francesco Cognetti, direttore Oncologia Medica dell'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma e presidente della Fondazione 'Insieme Contro il Cancro - e la loro applicazione nell'ambito di reti assistenziali codificate rappresenta una concreta risposta al difficile equilibrio fra innovazione e sostenibilità. E' però fondamentale che questo processo non sia 'subìto' dai clinici e dai pazienti, che anzi dovrebbero rappresentare gli attori di questi cambiamenti". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it