Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Oncologo,14% donne cancro seno muore per 'disorganizzazione'

Oncologo,14% donne cancro seno muore per 'disorganizzazione'

(v. 'Tumori: più sopravvivenza ...', delle 16.08)

ROMA, 23 maggio 2017, 16:54

Redazione ANSA

ANSACheck

"Il 14% delle donne italiane con tumore al seno oggi muore perchè il percorso di cura non è ottimale o adeguato, o perchè si arriva tardi alla cura o agli esami da eseguire per problemi organizzativi, in mancanza di una Rete oncologica che possa guidare la paziente". Ad affermarlo è l'oncologo Oscar Bertetto, segretario dell'associazione 'Periplo' e direttore del Dipartimento Interregionale Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d'Aosta.
    "Si evince infatti dai Registri Tumori - sottolinea Bertetto in occasione del convengo nazionale promosso da 'Periplo' per fare il punto sull'attuazione delle Reti oncologiche - che c'è una grande differenza nei tassi di sopravvivenza tra i pazienti oncologici delle diverse Regioni, organizzate in modo differente". Le Reti, infatti, rileva, "per i pazienti sono come la rete del circo sotto i trapezisti: in caso di caduta evita il peggio. Ma perché funzioni bisogna che sia stesa prima dell'esercizio e che non abbia buchi. Quindi la Rete oncologica, perchè sia efficace, deve prendere in carico il malato dall'inizio del percorso e deve coprire tutto il territorio".
    "L'elaborazione di Percorsi diagnostico terapeutici e assistenziali (PDTA) condivisi - sottolinea inoltre Francesco Cognetti, direttore Oncologia Medica dell'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma e presidente della Fondazione 'Insieme Contro il Cancro - e la loro applicazione nell'ambito di reti assistenziali codificate rappresenta una concreta risposta al difficile equilibrio fra innovazione e sostenibilità. E' però fondamentale che questo processo non sia 'subìto' dai clinici e dai pazienti, che anzi dovrebbero rappresentare gli attori di questi cambiamenti".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza