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Tracciando casi perdita olfatto si prevedono focolai Covid

E predicono aumenti di carico per ospedali e terapie intensive

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Le segnalazioni di perdita di olfatto e udito sono un indicatore precoce dell'aumento dei casi di Covid in una certa zona, e quindi possono essere usate per fare previsioni su un aumento di carico di richieste per ospedali e terapie intensive in quel luogo.
    È quanto emerge da uno studio diretto da Veronica Pereda-Loth, della Université Paul Sabatier Toulouse III in Francia, pubblicato sulla rivista Nature Communications.
    Diversi studi hanno ormai dimostrato che il deficit olfattivo legato a infezione da SARS-CoV-2 si può presentare anche come unico sintomo del Covid, quindi in assenza di febbre e tosse e va considerato tra i principali sintomi dell'infezione a livello globale e, quindi, un ottimo modo per distinguere l'infezione da SARS-CoV-2 da altre malattie respiratorie come l'influenza.
    Gli esperti hanno analizzato i dati dell'indagine tuttora in corso del Global Consortium for Chemosensory Research e visto che il picco di segnalazioni di perdita di olfatto e/o gusto si ha ben 7 giorni prima del picco di accessi al pronto soccorso per sospetto Covid, indicatore quest'ultimo attualmente in uso in Francia per far previsioni sul carico ospedaliero dovuto alla pandemia.
    "I nostri risultati sono in accordo con i dati secondo cui i cambiamenti di olfatto e gusto legati al COVID-19 avvengono sin dai primissimi giorni dell'infezione" - spiega John Hayes, altro autore del lavoro. "Ciò suggerisce che le segnalazioni di questi cambiamenti siano fortemente associate a cambiamenti nel carico ospedaliero e siano per questo da considerare degli indicatori precoci della diffusione del SARS-CoV-2. Perciò potenziali focolai emergenti e anche l'efficacia a breve termine delle misure di contenimento dei contatti (come il lockdown) potrebbero essere monitorati tracciando i cambiamenti in olfatto e gusto nella popolazione", conclude. (ANSA).
   

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