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Tumori: metà pazienti è consapevole del suo percorso di cure

Forum esperti, un Patto per riportare il malato al centro

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 16 MAG - La salute è sempre più 'partecipata': il paziente spesso è informato, consapevole, e vuole avere un ruolo attivo nelle scelte che riguardano le sue cure e il suo benessere. Tuttavia, meno della metà delle persone (47%) in cura per un tumore si ritiene "pienamente consapevole del percorso di cura", e un quarto addirittura lo è "poco o per nulla". A fotografare la situazione è un'indagine SWG presentata oggi a Milano, all'apertura del Forum internazionale sulla consapevolezza del paziente oncologico, organizzato dall'Università degli Studi di Milano in collaborazione con la Fondazione Veronesi. Secondo l'indagine, il 65% dei pazienti italiani vorrebbe più supporto da parte del proprio medico, che percepisce come "più focalizzato sulla patologia che sulla persona", in particolare nel momento della diagnosi. Quattro su dieci vorrebbero più informazioni anche dalle strutture sanitarie a cui si rivolgono, e maggiore supporto (60%). Fondamentale anche il supporto psicologico per affrontare il percorso delle terapie, soprattutto nelle prime fasi della malattia (a chiederlo è il 79% degli italiani), in modo da poter accettare meglio la diagnosi e affrontare il futuro con più serenità.
    "Oggi, quando si intraprende un percorso di cura - commenta Gabriella Pravettoni, direttore della Psiconcologia all'Istituto Europeo di Oncologia - occorre condividerlo con la persona che si ha di fronte: a prescindere da sesso, età e dalle sue conoscenze mediche. L'essere ascoltati, seguiti e accuditi dai propri famigliari favorisce l'auto-efficacia e riduce i livelli di ansia e preoccupazione collegati alla malattia".
    Proprio per concretizzare la teoria in azioni, gli esperti riuniti nel Forum internazionale hanno stilato un Patto "con la richiesta ufficiale alla comunità scientifica, alle autorità, alle associazioni e all'industria di adoperarsi concretamente affinché la centralità della persona malata e della sua dignità sia alla base di ogni intervento di ricerca, di formazione e di cura dei pazienti con tumore".
   

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