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Voglia di libertà e aria aperta, la rinascita della camper life

Nuovi target con nomadi digitali e coppie over 50, comfort e tecnologia

Redazione Ansa

Nel post covid una delle declinazioni della voglia di aria aperta è testimoniata dalla rinascita in Italia della camper life, il muoversi con la casa dietro per brevi o lunghi soggiorni, per una gita o per le vacanze. E il segno positivo a due cifre per le immatricolazioni lo attesta con i numeri: nell’ultimo semestre, da giugno a novembre, si è verificato un aumento del + 12,26% delle immatricolazioni di camper in Italia, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Percentuali in crescita ancora maggiore nell’ultimo trimestre, da settembre a novembre 2023, che vedono un + 22,27% rispetto allo stesso periodo del 2022. L’Italia inoltre è una eccellenza nel settore della produzione, posizionandosi dopo Germania e Francia, come terzo produttore di camper in Europa. E oltre l’80% della produzione italiana viene esportata, principalmente in Germania, ponendo così l’attenzione riguardo all’ottima qualità dei prodotti utilizzati e alla manodopera specializzata. 
Un maggiore contatto con il territorio e la natura, comodità di spostamenti, spese contenute rispetto a notti in albergo ma anche il comfort nel piccolo, una casa micro dove c'è tutto, con tecnologie anche avanzatissime (sulla scia del trend tiny house ad esempio), e dove il superfluo difficilmente trova posto e prima di tutto questo la libertà di viaggiare: è la vita con il camper, sempre più di grande interesse e in Italia potenzialmente ancora da scoprire. L'ANSA ha dialogato con Ludovica Sanpaolesi, direttrice generale dell'Associazione produttori caravan e camper. 
- Lo scenario post covid come tutto quello che è aria aperta ha dato nuovo impulso alla camper life, quali sono i dati aggiornati di settore? In realtà, il camper fa già tendenza a partire dal 2015 con un lento ma progressivo aumento delle immatricolazioni, non solo in Italia, ma in tutta Europa. Tuttavia, il Covid ha certamente dato una spinta. Lo dicono i numeri: nel 2019, nei Paesi dell’Unione Europea, si erano immatricolati - fra camper e caravan - poco più di 210.000 veicoli. Nel 2021 siamo passati a oltre 260.000. Alla fine del 2021, purtroppo, è intervenuta la crisi dei microchip e delle materie prime che ha afflitto tutto il settore automotive, e quindi anche quello del camper, con forniture di chassis (la base dei camper) a singhiozzo che hanno costretto a limitare - involontariamente - la produzione. La conseguenza è stata un decremento delle immatricolazioni per tutto il 2022 e per una buona parte del 2023. Tuttavia, la domanda di veicoli ricreazionali, a livello europeo, sembra restare robusta.
- Chi usa oggi il camper? La trasformazione del target negli anni è stata significativa. Negli anni ’80, ’90 e 2000, il target più importante - in Italia - era la famiglia. Invece, nei Paesi più “maturi” dal punto di vista della tradizione del turismo open air e itinerante, come Germania e Francia, già a partire dagli anni ’90 il target primario diventa la coppia senza figli, over 50. Oggi si può dire che - anche in Italia - il target primario è costituito da adulti maturi over 50. Ma questo vale principalmente per le nuove immatricolazioni. Invece, per l’usato il target appare molto più trasversale, con un forte interesse anche da parte dei giovani adulti e delle famiglie. Ciò che distingue i tipi di target è - in realtà - la capacità di spesa. Normalmente, la capacità di spesa aumenta con il passare degli anni, mentre nella vita dei giovani adulti e delle famiglie, gli investimenti in beni semidurevoli vengono fatti generalmente con più cautela e - pertanto - appare naturale la scelta di acquistare un veicolo usato, specialmente per gli "under 50".
- C'è verso il camper un nuovo interesse dei giovani, specie sui 'nomadi digitali',  in questa nuova ricerca di benessere e di worklife balance? Il “mood” del camper è già - di per sé - un elemento che attrae i giovani, i quali - tuttavia - devono fare i conti con disponibilità economiche più limitate. Il noleggio costituisce la modalità primaria attraverso la quale i giovani si avvicinano al mondo del camper, che - lo ricordiamo - è un mondo di libertà: si parte quando si vuole, senza bisogno di prenotare, si cambia meta in qualsiasi momento, si porta Fido con sé senza alcun problema. Si può stare a contatto con la natura, lontano dalla pazza folla, in compagnia degli amici. Il camper non è più solo un mezzo per le vacanze: è un mezzo per godere del proprio tempo libero. In realtà, anche molti giovani professionisti - ormai - utilizzano il camper per lavorare in modo più creativo: lo smart working consente di svolgere la propria attività anche in camper, svegliandosi magari ogni mattina con un panorama diverso. Molto stimolante e di ispirazione. Questo piace ai giovani. Non è un caso che al Salone del Camper di Parma - che APC organizza ogni anno a settembre in collaborazione con Fiere di Parma - l’età media dei visitatori sia ben sotto i 50 anni. Attira moltissimi giovani perché qui si respira libertà, si vivono emozioni, si sogna. Magari iniziando con una semplice tenda o un carrello tenda o una tenda da utilizzare sopra il tetto dell’auto. Ma si inseguono i propri sogni e la voglia di libertà.
- To buy o to rent?  Spesso si inizia noleggiando il camper, facendo le prime esperienze. Se ci si innamora di questo tipo di viaggio, si comincia generalmente a pensare di acquistare un camper usato. In seguito, si potrà fare il grande salto e passare ad un camper nuovo. Il noleggio è in grande e costante crescita: ciò significa che assistiamo ad un allargamento dell’interesse da parte dei cittadini verso il turismo itinerante. Riguardo al dilemma buy or rent, dipende dall’impostazione personale e dalla frequenza di utilizzo: c’è chi preferisce noleggiare, perché - magari - può partire anche in bassa stagione (quando noleggiare è meno costoso e vi è più scelta di modelli) e non ama occuparsi personalmente del mezzo. Il noleggio resta comunque, primariamente, la modalità ideale per fare le prime esperienze di vita in camper, anche in vista di un futuro acquisto, per capire meglio quale tipo di camper ci si addice di più, dalle dimensioni, alla tipologia, alla disposizione interna.
- La crisi economica come incide sulla vacanza in camper? Certamente incide, nel senso che il camper non è - contrariamente a quanto pensano molti - un modo per risparmiare. Il target, infatti, è medio/alto e alto spendente. Però c’è anche chi - magari - pur non godendo di un alto tenore di vita, approfitta della propria “liquidazione” per investirla nell’acquisto di un camper. Si assiste anche al fenomeno di acquisto “macrofamiliare” di un camper, ovvero, due nuclei familiari acquistano in joint venture un camper e poi lo utilizzano un po’ per uno. Chi ha un budget limitato può risparmiare nell’utilizzo decidendo - ad esempio - di cucinare in camper. Anche se le nostre ricerche dicono che, in realtà, i camperisti sono amanti di ristoranti e prodotti enogastronomici. “Promobil”, la più importante rivista di settore tedesca (la Germania è il primo mercato europeo per immatricolazioni), ha prodotto uno studio secondo il quale una coppia di camperisti spende in media in una settimana € 1.060 sui territori che visita.
- L'accoglienza in Italia per i campeggiatori, cosa c'è da migliorare? Quali sono le regioni più avanzate e accoglienti? Negli ultimi anni si sono fatti dei grandi passi avanti, ma certamente si può e si deve fare di più per l’accoglienza. Per quanto riguarda i campeggi, la maggior parte di loro è aperta purtroppo solo alcuni mesi all’anno, anche se - ormai - anche i campeggi si rendono conto che la domanda di accoglienza va estesa ed ampliata. Per le aree di sosta camper c’è necessità di aumentarne il numero e, in alcuni casi, la qualità. In Italia siamo a circa 2.000 aree di sosta camper, in Francia ne hanno oltre 4.000 e in Germania oltre 5.000. Su questo tema la nostra Associazione è impegnata da anni nel sensibilizzare le Istituzioni (Comuni, Regioni e Governo) fornendo i dati macroeconomici del turismo all’aria aperta che, in Europa, è valutato in circa 24 miliardi di euro l'anno: avere un’area di sosta camper, per un Comune, è una risorsa turistica importante che porta ricchezza al territorio che la ospita. Le Regioni più “virtuose” dal punto di vista delle Aree di Sosta Camper sono diverse: l’Emilia Romagna, la Toscana, il Piemonte, le Marche, solo per citarne alcune. Ma molte Regioni si stanno attrezzando per accogliere i turisti itineranti: la Sardegna, l’Abruzzo, il Molise ad esempio. La Regione Sardegna ha stanziato circa due milioni di euro da destinare alla realizzazione di nuove aree di sosta, anche nell’entroterra. Insomma, il tema turismo in camper sta “solleticando” ormai molte Regioni e sempre più Comuni. Lo prova anche la presenza ogni anno più massiccia delle Regioni italiane come espositori al Salone del Camper: nel 2023 ne abbiamo avute ben otto (Toscana, Calabria, Marche, Sicilia, Abruzzo, Molise, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna).
- Evoluzione tecnologica dei camper: le mini case mobili cosa hanno in più rispetto ad anni fa? Il primo elemento di evoluzione riguarda l’aspetto automotive, quindi il motore, lo chassis di base e tutti i device per la sicurezza ed il comfort alla guida: ormai i camper si guidano come un’auto, regalano lo stesso livello di comfort di guida, possiedono tutti gli ADAS che si ritrovano nelle auto di nuova generazione, per non parlare del cambio automatico e dei sistemi di climatizzazione avanzata. Ma anche la cellula abitativa si è evoluta sotto molti punti di vista. Lato comfort, ormai le dotazioni sono di tipo domestico: ad esempio, i materassi possono essere ad alta densità, in lattice e a zone differenziate, i tessuti sono antimacchia e le cabine doccia hanno poco da invidiare a quelle di casa. Anche gli elettrodomestici si sono evoluti: frigorifero con freezer separato, piani cottura a 4 fuochi, forno a gas con grill, forno a microonde e - di recente - anche piccole lavastoviglie. E poi letti a scomparsa, superfici antigraffio facilmente igienizzabili e grande coibentazione. Per l’uso invernale gli impianti con riscaldamento ad acqua consentono l’utilizzo in montagna in pieno inverno. Dopo una bella giornata sugli sci si può accendere il riscaldamento del camper da remoto, in modo che - quando si torna al camper - si trovi già una temperatura ideale.
- A livello di produzione le marche italiane di camper quali sono e che fetta di mercato hanno a livello globale? Premesso che nel settore camper ogni continente fa un po’ storia a sé (anche i produttori europei commercializzano i propri prodotti quasi esclusivamente a livello europeo e non negli altri continenti), l’Italia è sul podio, nel senso che è il terzo produttore di camper in Europa per volumi, dopo Germania e Francia. In Italia vengono prodotti i camper dei seguenti marchi: Arca, CI, Elnagh, Etrusco, Giottiline, Laika, McLouis, Mobilvetta, Rimor, Roller Team, Top Group, XGO. Circa il 20% di tutti i camper che ogni anno vengono immatricolati in Europa, sono prodotti in Italia.
- Quali sono i costi medi per vacanze in camper, per acquistare o noleggiare ? Per acquistare un camper nuovo si parte dai 50.000 euro in su. Un usato, ovviamente, ha un prezzo inferiore ma occorre considerare che il valore dei camper si mantiene molto alto nel tempo. Questo è anche molto positivo in quanto garantisce l’investimento fatto. Riguardo al noleggio i prezzi sono molto diversi a seconda del periodo, il numero di giorni ed il tipo di camper noleggiato. La “forchetta” generalmente va da un minimo di 80 euro al giorno ad un massimo di 250 euro. Il prezzo può variare anche a seconda del livello di assicurazioni richiesto, degli accessori e dei “pacchetti” di servizi offerti.
- Come è cambiata storicamente la vacanza open air in Italia e degli italiani anche fuori l'Italia? Ci sono state epoche d'oro e momenti neri? Fino alla metà degli anni ’80 la vacanza open air era quasi esclusivamente sinonimo di vacanza in caravan, quelle che una volta si chiamavano “roulotte” e - dunque - era una vacanza più che altro stanziale: si raggiungeva la meta predefinita e ci si fermava nel campeggio prescelto, generalmente al mare, in Italia. Con l’avvento dei camper - i camper cominciarono ad essere costruiti in serie negli anni ’70, ma diventarono “popolari”, nel senso “alla moda” solo a partire dalla seconda metà degli anni ’80. Con il camper, cambia completamente lo scenario del turismo all’aria aperta in Italia: si passa ad un turismo itinerante, rivolto anche alla scoperta dell’entroterra e della montagna e che non disdegna le mete estere. 
- Esiste ancora il camper in campeggio libero come si diceva una volta? Molto poco, anche perché con il camper si ha necessità di collegarsi ad una rete elettrica, di scaricare e caricare l’acqua.

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