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Il femminismo spiegato a mia figlia

Ha cambiato la società ma la parità è ancora una meta

Redazione Ansa

 (di Alessandra Magliaro) Femminismo, questo sconosciuto. La generazione Z, quella dei nativi digitali e di YouTube, ne ignora il significato e non lo studia a scuola, come accade del resto a buona parte della storia contemporanea. I più fortunati arrivano al suffragio universale del 1945. Eppure, dice Emma Bonino, tra le protagoniste delle battaglie degli anni '70, ''è impossibile non dirsi femministe''.

  Immaginiamo allora che le ragazze e i ragazzi di oggi non sappiano cosa sia stato il femminismo per la semplice ragione che, nel migliore dei casi, è ormai nel loro dna, trasferito dai genitori ed è difficile per loro capire che c'è stato un tempo diverso, in cui le donne non votavano o non avevano la stessa potestà sui figli. Provare a dirglielo produce lo stesso effetto stupito del raccontargli che un tempo si telefonava solo da casa e con un apparecchio fisso collegato con il filo alla presa o si andava alla cabina telefonica in strada usando una cosa chiamata gettone.

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Essere consapevoli di cosa sia stato il movimento femminista per l'emancipazione della donna e per la sua 'liberazione', soprattutto alla luce dei risultati sociali che ha avuto il merito di generare, al di là della cronaca di quegli anni davvero lontani, è invece importante. Ed è tanto più importante ora perché, come spiega Dacia Maraini, ''le conquiste, i diritti acquisiti non sono per sempre'' è un principio che vale per tutto. La storia inutilmente prova ad insegnarcelo da sempre.

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E non a caso negli ultimi mesi in tutto il mondo le donne sono tornate a scendere in piazza, come il 26 novembre nel giorno di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne (Non una di meno), il 21 gennaio a Washington durante l'insediamento del nuovo presidente americano Donald Trump con la Women's March che è stata la marcia di protesta più affollata della storia Usa. E di nuovo l'8 marzo 2017, una data tornata ad essere l'appuntamento delle donne per manifestare: chissà, magari con le ragazze e i ragazzi di oggi.

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