Dalle Regioni

Rischia chiusura bar, via raccolta fondi

Proprietaria offre pasti caldi ma contro lei insulti e violenZa

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 14 SET - Il suo è un bar ma soprattutto un luogo di accoglienza al confine tra Italia e Francia: si chiama bar Hobbit, il locale a Ventimiglia di proprietà di Delia Buonomo che da anni accoglie i migranti: offre un pasto caldo a chi non mangia da giorni, la possibilità di ricaricare il cellulare e di usare il bagno (attrezzato di spazzolini, dentifricio, sapone, pannolini, assorbenti e fasciatoio) senza obbligo di consumazione. I bambini hanno un angolo tutto loro, che Delia ha creato raccogliendo giocattoli usati.
    Delia - come racconta oggi Il Redattore Sociale - è diventata un punto di riferimento per i transitanti ma anche per i volontari e le organizzazioni solidali che nel suo bar oggi distribuiscono vestiti e scarpe, danno consigli, studiano documenti, cercano alloggi temporanei. E tuttavia in questo locale da tre anni non entra più un cliente. "Questo solo perché faccio entrare tutti e offro una mano a chi ha bisogno - spiega Delia, che è stata ribattezzata Mamma Africa -. Sono stata insultata e boicottata da chi passava di qua e vedeva qualche ragazzo nero fuori o al bancone. Oggi rischio di chiudere. Ho problemi di salute e andare avanti è faticoso". Nei mesi scorsi infatti ci sono stati insulti, aggressioni e atti vandalici contro il bar e la stessa Delia. L'isolamento e la perdita della clientela hanno causato una grave situazione economica al punto che la prorietaria è stata costretta suo malgrado a mettere tutto in vendita.
    L'ultimo tentativo per salvare questo luogo di accoglienza al confine tra Italia e Francia è una raccolta fondi. Su GoFundMe, la piattaforma di crowdfunding, è stata lanciata una campagna per finanziare le attività del bar e non permettere la scomparsa di "uno dei pochi luoghi di umanità e solidarietà che resistono a Ventimiglia". "Aiutateci a sostenere Delia - chiedono gli organizzatori nella loro pagina - e a continuare il suo progetto di solidarietà attiva: ogni donazione, anche piccola, ci aiuta a comprare cibo, acqua, bevande e a coprire le spese del bar". Ventimiglia continua ad essere un luogo simbolo per migliaia di persone migranti. "Cercano di passare il confine francese, per raggiungere familiari o conoscenti e riprendere a vivere dopo la fuga da guerre, torture e violenze per arrivare in Europa - continuano gli organizzatori -. Non è facile valicare quel confine, dopo gli accordi di Chambery che prevedono che gli immigrati irregolari provenienti dall'Italia vengano fermati in Francia e rimandati oltre confine. C'è chi ha perso la vita tentando di passare dall'altra parte. Per questo a Ventimiglia i rifugiati rimangono per tante settimane, senza accesso ai servizi primari e soggetti spesso all'ostracismo della popolazione locale. C'è un posto però che resiste, il bar Hobbit di Delia Buonuomo, l'anima della solidarietà a Ventimiglia". "Non permettiamo che scompaia uno dei pochi luoghi di umanità e solidarietà che resistono a Ventimiglia! Aiutaci a sostenere Delia e a continuare il suo progetto di solidarietà attiva: ogni donazione, anche piccola, ci aiuta a comprare cibo, acqua, bevande e a coprire le spese del bar", concludono.
    (ANSA).
   

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